Firenze – La Memoria che educa alla pace

img-20160924-wa009È possibile riflettere sulle problematiche che riguardano la Shoah senza un’introduzione che porti a scoprire la cultura, la storia, l’arte e le tradizioni del mondo ebraico? Quali opportunità di apprendimento, trasmissione, condivisione e trasformazione emergono nel progettare le didattiche per la conoscenza della Shoah?
Esistono didattiche innovative e interdisciplinari capaci di coinvolgere gli studenti rendendoli persone attive e primi protagonisti nella costruzione delle proprie conoscenze e competenze? Come gli studenti leggono, interpretano, elaborano e costruiscono la memoria della Shoah?
Interrogativi che hanno animato un partecipato seminario internazionale condotto a Firenze, nei locali del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università degli Studi, dalla professoressa Silvia Guetta. Oltre 240 iscritti, un programma di qualità a segnare due intense giornate di studio e approfondimento.
Parte delle proposte formative già realizzate in passato per l’ateneo fiorentino dalla docente, il seminario è partito dai risultati emersi durante le attività di scambio e collaborazione scientifica con le diverse università straniere coinvoltee e ha messo in luce come contesti e modelli storico-culturali differenti vedono nella trasmissione della Memoria della Shoah significati e valori simili. Obiettivo principale: orientare e coinvolgere le giovani generazioni a comprendere i processi ideologici e comportamentali che hanno in sé forme di razzismo, antisemitismo, antisionismo e xenofobia, e come questi possano trasformarsi e diffondersi in elementi distruttivi per le società democratiche e per il benessere del genere umano.
“Sono molto soddisfatta dei risultati raggiunti e del significativo apprezzamento che tutti i partecipanti ci hanno manifestato, in particolare per la trasversalità e l’interdisciplinarietà dei temi proposti” sottolinea Guetta, tracciando un bilancio della due giorni di seminario. Relatori di livello, confronto serrato, coinvolgimento personale degli studenti nella realizzazione di lavori sulla sfida della Memoria: sono molte le note positive di questa iniziativa.
Un’iniziativa realizzata nella consapevolezza, afferma Guetta, che le riflessioni sui processi e le dinamiche che hanno portato alla uccisione di milioni di persone “debbano offrire gli strumenti per una profonda interrogazione sui valori e i principi che regolano la vita democratica e il rispetto dei diritti umani”.

(25 settembre 2016)