Emergenze e scenari di crisi,
una prospettiva ebraica
Da una parte la capacità di rispondere agli scenari di crisi, dall’altra l’accettazione del senso di precarietà che è proprio della vita. Questi i due argomenti sviluppati dal Consigliere UCEI Victor Magiar, ospite alla Grande Moschea di Roma di un confronto interreligioso sul tema “La fede di fronte alla calamità”. Evento organizzato a poco più di un mese dal terremoto che ha colpito il Centro Italia e che ha visto la partecipazione di rappresentanti islamici, cattolici, ortodossi, avventisti, buddisti e induisti. Una prospettiva ampia, per un’iniziativa che ha avuto nella solidarietà un linguaggio comune. Per riflettere sui punti di vista delle varie confessioni e degli impegni individuali e collettivi per aiutare spiritualmente e concretamente le persone colpite dal disastro sismico.
“Esistono tanti tipi di catastrofi. La vicenda del popolo ebraico, costretto da sempre a fronteggiare dure prove, ci insegna appunto a reagire” ha spiegato Magiar, condividendo con gli altri partecipanti questa prospettiva. Allo stesso tavolo l’imam Salah Al Ramadam, il presidente del Tavolo interreligioso di Roma Maria Angela Falà, il pastore Davide Romano, il diacono Gheorghe Zavate, Shivaraja Deva dell’Unione Induista Italiana, Luigi De Salvia di Religions for peace.
A concludere l’iniziativa, realizzata all’interno del progetto di giornate “open day” della moschea, un momento conviviale comune a base di Amatriciana halal, realizzata cioè con ingredienti e metodologie conformi alla legge islamica.
(26 settembre 2016)