Bergoglio incontra i leader ebraici:
“Insieme, la nostra voce è più forte”
L’accoglienza degli immigrati e la loro piena e reale integrazione. L’impegno per la pace in Medio Oriente. Il pericolo degli estremismi religiosi, il punto sul dialogo interreligioso. La necessità di sviluppare politiche sempre più efficaci di economia sociale. La scelta del silenzio nella recente visita ad Auschwitz-Birkenau e la sfida di far sentire forte la voce quando necessario.
Molti i temi che hanno segnato l’incontro ieri in Vaticano tra Papa Bergoglio e la delegazione del World Jewish Congress guidata dal suo presidente Ronald Lauder, tra cui anche i Presidenti di Francia, Inghilterra, Austria, Ungheria, Brasile, Argentina.
Svoltosi in un clima di grande cordialità e amicizia, l’incontro ha permesso di approfondire gli argomenti in una pluralità di voci e prospettive. In particolare la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha posto l’accento sull’importanza che vi è oggi di parlare assieme, di rompere il silenzio sui drammi e i tanti problemi della contemporaneità. “Sono d’accordo perfettamente, perché delle volte il silenzio è la scelta giusta, altre volte no” ha risposto Bergoglio manifestando inoltre apprezzamento per il messaggio che, ripreso anche sull’Osservatore Romano, la stessa gli aveva inviato alla vigilia della visita ad Auschwitz.
Dal papa anche un caloroso augurio di “Shanà Tovà” rivolto agli ospiti, che hanno donato al Papa una treccia al miele in vista del nuovo anno ebraico 5777 alle porte.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(27 settembre 2016)