Qui Roma – Pentcho, una storia di salvezza
“Non dimenticheremo questo grande gesto, che porta a grandi interrogativi. Come vogliamo vivere? Quali sono i valori che vogliamo difendere? Chi sono i nostri eroi, chi sono i nostri punti di riferimento oggi?”
Domande di stringente attualità, che il presidente della Repubblica slovacca Andrej Kiska rivolge a quanti assistono, nella rappresentanza diplomatica del paese a Roma, alla consegna di un importante riconoscimento: l’attribuzione di una onorificenza di Stato ai discendenti di Carlo Orlandi, comandante della nave da carico italiana Camogli, che salvò oltre 500 profughi ebrei, la metà dei quali di nazionalità slovacca, naufragati presso l’isola di Creta nell’ottobre 1940.
Come ricostruito anche nel recente Il viaggio del Pentcho. Le anime salvate di Enrico Tromba, Antonio Sorrenti e Stefano N. Sinicropi, i naufraghi, imbarcatisi a Bratislava sul battello Pentcho, diretto al porto di Haifa, nell’allora Palestina mandataria, rimasero per svariati giorni su un isolotto. Senza cibo né acqua, con poche speranze di sopravvivere senza l’intervento provvidenziale del comandante Orlandi, che dopo averli intercettati li condusse al campo di internamento di Rodi. Molti dei superstiti furono poi inviati nel 1942, presso il campo di Ferramonti di Tarsia, in Calabria, dove gran parte degli internati riuscì a salvarsi dagli aguzzini.
Una storia di salvezza che torna nelle parole di Giulia e Antonio Kowalczyk, i discendenti di Orlandi, che ricevono il premio direttamente dalle mani di Kiska. Viva commozione, e un pensiero di gratitudine per quanti hanno permesso di ricostruire i numerosi tasselli di questa vicenda. Tra cui, oltre agli autori del libro, il giornalista e scrittore Nico Pirozzi.
Numerosi in sala i rappresentanti di ambasciate, istituzioni, società civile. Presenti, tra gli altri, il Consigliere UCEI Giacomo Moscati e il segretario della Comunità ebraica romana Emanuele Di Porto.
(Nell’immagine il presidente slovacco Andrej Kiska con il Consigliere UCEI Giacomo Moscati)
(30 settembre 2016)