La demografia d’Israele

eretzDallo scorso anno, la popolazione israeliana è cresciuta di 172mila unità ovvero del 2 per cento. A dichiararlo, l’Ufficio centrale di statistica che ha pubblicato alla vigilia di Rosh HaShannah 5777, i dati sulla demografia d’Israele: secondo la stima più recente, presente nel rapporto annuale, nel paese vivono 8.585.000 di persone, di cui 6.419.000 ebrei (ovvero il 74,8 per cento della popolazione complessiva) e 1.786.000 arabi israeliani (che rappresentano il 20,8 per cento degli abitanti del paese). L’ulteriore 4,4%, circa 380mila persone, sono cristiani non arabi o persone di altre religioni, così come quelli con un’affiliazione religiosa classificata come “altro”.
L’aumento della popolazione è dovuto per lo più alla crescita naturale (e non all’immigrazione), con 189mila nascite e 46mila decessi. Tra i nuovi bambini, si legge nel rapporto, il 74 per cento sono nati da madri ebree mentre 23 da madri arabe. Rispetto ai due settori, la crescita della popolazione ebraica è rimasta costante, ovvero del 1,9 per cento, mentre quella araba è diminuita rispetto allo scorso anno ma rimane più alta della prima, essendo al 2,2 per cento (2,4 il tasso di crescita invece della popolazione musulmana nel suo complesso). Nel rapporto poi si fa una comparazione rispetto agli anni ’70: in quel periodo le donne ebree avevano una media di 3,28 figli ciascuna mentre le donne musulmane di 8,47. Oggi il dato per le prime parla di 3,13 figli e per le seconde di 3,32: è dunque evidente il cambio sostanziale del trend all’interno del mondo musulmano.
Geograficamente parlando, il più alto tasso di crescita della popolazione è stata registrata, prosegue il documento, negli insediamenti, attestandosi al 4,1 per cento. La grande città con il più alto tasso di crescita è stata invece Netanya, al 2,7 per cento, mentre Haifa è cresciuto meno, appena lo 0,7 per cento. Come si diceva, la media di figli per ciascuna donna israeliana è di 3,09 ma anche qui scorporando il dato ci sono evidenti differenze: negli insediamenti, spiega il rapporto, la media è di 4,89 figli per donna mentre a Haifa – nel nord del Paese – regista la media più bassa ovvero 2,55. Differenze evidenti anche tra le due maggiori città israeliane, ovvero tra la Capitale Gerusalemme dove la media di figli per madre è di 3,93, sopra dunque della media nazionale, e Tel Aviv, con il suo di molto inferiore 2,69. A Tel Aviv, peraltro, – il dato difficilmente stupirà – si trova la concentrazione più alta di coppie senza figli: a livello nazionale, circa il 24 per cento delle coppie israeliane sono senza figli, mentre a Tel Aviv, la cifra sale al 33 per cento.
Altro elemento interessante per capire come è cambiato il paese è l’analisi del dato di coloro che sono nati in Israele, i cosiddetti sabra: nel 1948, quando è stato istituito lo Stato, il 35 per cento degli ebrei israeliani era sabra. Oggi, quella cifra è salita al 76 per cento, ha dichiarato l’Ufficio centrale di statistica.
Rispetto poi ai dati dell’aliyah – immigrazione ebraica in Israele – nel 2015, sono state 27.908 persone a farla, con un incremento del 16 per cento rispetto al 2014. La maggior parte dei nuovi olim, provenivano da Ucraina (6.886), Russia (6.632), Francia (6.628) e Stati Uniti (2.451).

d.r.

(2 ottobre 2016)