Rosh Hashannah 5777 “Italia-Israele, futuro insieme”
A poche settimane dal mio insediamento in qualità di nuovo ambasciatore d’Israele in Italia, ringrazio Pagine Ebraiche per la gradita occasione di poter scrivere queste righe di presentazione.
Nel poco tempo trascorso dal mio arrivo a Roma con la mia famiglia ho potuto già conoscere un po’ la profondità del legame fra Israele e l’Italia e anche il profondo legame fra le due comunità, la comunità ebraica in Italia e quella che vive in Israele. Un legame profondo e significativo, che porta con sé un saldo e lungo sodalizio di ideali.
Le comunità ebraiche della Diaspora hanno una grande importanza e un’influenza immediata sulla salute e il vigore dello Stato d’Israele. La comunità italiana è una comunità calorosa e molto coinvolta, i cui figli migliori servono nell’esercito israeliano, alcuni di loro anche come “soldati soli”, e prendono parte attiva nella difesa del nostro Paese con grande rischio personale.
La lotta per il carattere e l’identità d’Israele da una parte, e per la possibilità della comunità ebraica di vivere e prosperare anche al di fuori dei confini d’Israele dall’altra parte, costituisce una sola unica battaglia. Una battaglia che riguarda la nostra legittimità in quanto popolo, e il nostro diritto di agire in una società intrisa di pregiudizi e antisemitismo, nella quale ognuno possa vivere secondo le proprie idee e la propria fede.
Sono molto colpito dal fatto che l’antisemitismo sia affrontato in Italia anche dalle più alte cariche istituzionali, a partire dal Presidente della Repubblica, passando dal Parlamento e fino al Presidente del Consiglio. Il popolo italiano, per la stragrande maggioranza, vede nella comunità ebraica un elemento importante nel panorama culturale dell’Italia. I responsabili delle comunità operano senza sosta per far conoscere la ricchezza culturale del nostro popolo e la nostra magnifica storia.
Alla fine di ottobre il Presidente della Repubblica italiano partirà per una visita ufficiale in Israele. Nel corso di questa visita, il Presidente incontrerà il suo omologo israeliano, il Presidente Rivlin, e il Primo Ministro Netanyahu. Nel prosieguo dell’anno ci aspettiamo una vivace attività ai più alti livelli, fra esponenti ufficiali in campo istituzionale ed economico, a testimonianza del potente legame fra i nostri due paesi.
In vista delle festività di Tishrè, desidero concludere questo mio intervento con un accenno personale. Da figlio di una famiglia di agricoltori, nato e cresciuto in un moshav non lontano dall’antica città romana di Cesarea, io sento tutta la grave responsabilità per l’avvenire. Spero vivamente che il caloroso abbraccio riservatomi finora possa continuare, e che insieme possiamo agire per continuare a far avvicinare le nostre comunità e i nostri paesi. Le feste di Tishrè sono occasione di nuovi inizi, di gioia, ma anche di autocritica ed esame di coscienza. Un’occasione per passare al vaglio il passato e prepararsi a quanto dovrà venire. Che l’anno che arriva sia un anno buono e di buone notizie, di salute e prosperità.
Concludo con i miei auguri alla Presidente dell’UCEI, da poco insediatasi nella sua nuova carica. Sono certo che compirà grandi cose nel Suo cammino.
Shanà tovà, buon anno a tutti noi e a tutto il popolo d’Israele.
Ofer Sachs, ambasciatore d’Israele in Italia
(2 ottobre 2016)