Shir Shishi – Yom Kippur
In molte comunità di rito sefardita e italiano e, negli ultimi anni anche ashkenazita, prima della preghiera con cui si termina Yom Kippur, è usanza cantare il piyyut, “El nora Alila”, Dio delle terribili imprese, composto dal poeta medioevale spagnolo Moses Ibn Ezra, nato nel 1070 a Granada, da una importante e ricca famiglia e morto in solitudine e povertà (probabilmente nel 1138), a Toledo, città, dove aveva trovato rifugio dalle angherie dei musulmani. Filosofo, linguista e teorico della poesia in giudeo-arabo, indicò regole e modalità di composizione di una bella lirica nella sua opera “Il libro degli studi e delle discussioni”.
Il piyyut per la chiusura (in ebraico Neila) del digiuno supplica Iddio a concedere il perdono a tutto il popolo di Israele e sollecita l’Onnipotente a portare la salvezza e la redenzione ai figli di Abramo. In una lettura verticale delle lettere iniziali in ebraico di alcune righe, si crea l’acrostico: Moshe Hazak, ovvero “Mosè forte”. All’assemblea raccolta nella sinagoga piace questo piyyut e la gente in preghiera, immersa nella profonda spiritualità della fine del Kippur, lo canta con emozione, insieme al rabbino o al cantore.
O Dio ammirabile nel creato, concedi a noi il perdono,
in questo momento della Neila.
Il popolo “poco numeroso” innalza verso di Te lo sguardo con venerazione, Ti esalta,
in questo momento della Neila.
Con l’effusione dell’anime si presenta a Te, cancella ogni colpa, concedi il perdono,
in questo momento della Neila.
Sii il suo protettore, allontana ogni disgrazia, decreta per il popolo prospero avvenire,
in questo momento della Neila.
Grazia ed indulgenza verso di noi, esercita severa giustizia contro i persecutori,
in questo momento della Neila.
Ricorda i meriti dei patriarchi e rinnova per i figli un passato di gloria eterna,
in questo momento della Neila.
Destinaci un anno di grazia, riconduci l’avanzo del Tuo gregge alla città santa,
in questo momento della Neila.
Possiate meritare vita lunga e felice, i figli insieme ai padri con gioia ed allegria, tale è
l’augurio,
in questo momento della Neila.
Arcangeli delle superne sfere, e voi o profeti, cantate il termine del nostro martirio e la splendida resurrezione,
in questo momento della Neila.
(Machazor Yom Kippur, Italia – Ascolto: https://www.youtube.com/watch?v=FeGP3hXWYo8)
Sarah Kaminski, Università di Torino