Scrivere la nostra storia
Il quarto numero di seguito Pagine ebraiche cartaceo che nella parte sulle notizie dalle Comunità non dedica nessun articolo a Torino mi ha fatto un po’ pensare, così come fa un po’ pensare il dossier del numero di settembre sui musei (la nostra Comunità alcuni anni fa ha scelto, consapevolmente e dopo lunghe discussioni, di non avere un museo per non dirottare in quella direzione risorse che sarebbero state più necessarie in altri ambiti della vita comunitaria, in primis la scuola). Sia chiaro: non ho alcuna intenzione di sollevare polemiche, e non intendo certo biasimare le Comunità che hanno compiuto scelte diverse dalle nostre, anche perché ogni contesto è differente e alcune scelte sono praticamente obbligate: so benissimo che avere le dimensioni per potersi permettere una scuola ebraica è una fortuna e non un merito. Mi rendo conto, comunque, di quanto sia difficile dare conto non di eventi eccezionali ma di una vita comunitaria che si snoda giorno dopo giorno tra scuola, casa di riposo, culto, lezioni, feste, conferenze, coro, gruppi di studio e associazioni varie. Come raccontare una quotidianità che per definizione non fa notizia?
Una sfida che forse toccherà a noi stessi torinesi raccogliere per il 5777.
Anna Segre, insegnante