Germania, caccia al jihadista

rassegnaIn Germania continua la caccia a un sospetto jihadista, ritenuto legato all’Isis, che secondo le autorità stava pianificando un attacco nel paese, probabilmente a un aeroporto. A Chemnitz, in Sassonia, nella casa del sospetto, di origini siriane, è stato rinvenuto dell’esplosivo. Il Corriere della Sera riporta che l’uomo in fuga potrebbe far parte di un sistema di infiltrazioni di jihadisti tra i profughi che fuggono dalla Siria verso l’Europa. “L’operazione in Sassonia – spiega il quotidiano – ha probabilmente disarticolato un progetto parte di un disegno più ampio, forse legato all’attacco contro un aeroporto, un bersaglio che torna spesso nei piani eversivi. Lo hanno fatto a Bruxelles, volevano ripetere la missione ad Amsterdam e magari adesso puntavano ad uno scalo della Repubblica federale. Come per altri Paesi, contano i numeri. Dal territorio tedesco sono partiti alla volta di Siria-Iraq circa 820 militanti.”

Il caso Fossati. “Che la storia si scriva in base ai documenti è cosa fin troppo risaputa, ma ai documenti veri e indicati al mondo scientifico con verità e chiarezza, non a presunti documenti ‘ingialliti’ sporgenti da cartelle d’archivio, vaghi nella loro presentazione e mai precisati nella loro fonte e qualità”. Così l’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, in risposta a un articolo de La Stampa di venerdì scorso in cui, basandosi sul ritrovamento di una lettera ritrovata di recente da parte della signora Giulietta Weisz, vicina all’Associazione Italia-Israele di Torino, si denunciava il rifiuto espresso nell’immediato dopoguerra dall’arcivescovo del capoluogo piemontese, Maurilio Fossati, a un assegno del Vaticano che sarebbe stato destinato a un campo di rifugiati ebrei.
Scrive Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio segreto vaticano: “La ricercatrice Weisz non fornisce mai la fonte archivistica da cui avrebbe tratto la lettera del cardinale; asserisce però di essersi recata a verificare il documento anche nell’Archivio segreto vaticano, dove – forza dei gialli storici – ‘ho trovato una cartella sulla corrispondenza, ma era vuota. È presumibile che qualcuno abbia ritenuto il documento scomodo'”. Una improvvida invenzione, sostiene Pagano, “perché risulta positivamente a chi scrive che la dottoressa Weisz non si sia mai recata né all’Archivio segreto vaticano, né all’Archivio storico della seconda sezione della Segreteria di Stato (già Congregazione per gli affari Pubblici della Chiesa), ove unicamente poteva trovarsi documentazione simile. E poi un fondo ‘Corrispondenza’ neppure esiste nei due archivi, e del resto sarebbe, archivisticamente, quasi un mostro”.
“Non sarebbe meglio che ciascuno facesse il suo mestiere?” si chiede invece Anna Foa, ricordando come Fossati molto si spese per venire in soccorso degli ebrei perseguitati dal nazifascismo. Un’attività riconosciuta da una storica “vera” come Susan Zuccotti, “non certo eccessivamente indulgente verso la Chiesa”.
Oggi su La Stampa Weisz replica con queste parole: “Non mi sono inventata nulla. Le parole del cardinal Fossati, anche quando riportate, verso gli ebrei reduci dai campi di sterminio nazista, sono sprezzanti e inaccettabili. Dalla lettura dell’articolo di Sergio Pagano si evince che nessuno smentisce il contenuto della lettera, a disposizione di tutti coloro che la volessero leggere presso gli Archivi della Curia di Torino”.

Frasi sessiste, Trump in caduta libera. Persino il suo vice, Mike Pence, è stato costretto a dissociarsi da quelle parole tanto gravi quanto volgari: l’ultima bufera su Donald Trump, di cui il Washington Post ha pubblicato una registrazione in cui insulta e offende le donne, potrebbe costargli definitivamente la presidenza agli Stati Uniti. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca si è scusato ma come racconta Repubblica la situazione è tanto grave che “alcuni esponenti repubblicani sono arrivati a invocare” un “clamoroso colpo di scena: il ritiro del candidato presidenziale a un mese dal voto” e la sua sostituzione con il vice Pence.

Ricordando Babi Yar. La Stampa pubblica il discorso pronunciato dal filosofo Bernard-Henri Lévy a Kiev il 29 settembre, a nome del presidente della Repubblica francese, nel 75esimo anniversario del massacro di Babi Yar, in Ucraina, da parte dei nazisti e di collaborazionisti locali. “Sappiamo che nessun paese al mondo è mai riuscito a costruire nulla di solido senza prima aver dissipato le sue ombre e i suoi fantasmi. E sappiamo – le parole del filosofo – che questo lavoro scrupoloso e appassionato sulla memoria, quest’opera di svelamento senza tregua, è stato uno dei principi della nuova Europa, il suo motore, la sua base e la sua costituzione”. Ogni gesto che è stato quindi fatto in occasione dell’anniversario, tutte le parole che sono state dette o i nomi che sono stati sussurrati, ha sottolineato ancora BHL, “sono come un velo di dolore, perdono e redenzione che si posa sul terreno contaminato dal sangue di tanti innocenti”.

Milano, il Pd e la democrazia interna. Secondo il dorso milanese del Corriere, si stempera la polemica che negli scorsi giorni ha diviso il Pd milanese intorno al nome di Daniele Nahum, già vicepresidente della comunità ebraica della città. “La segreteria del partito ha deciso di togliermi le deleghe di responsabile alla cultura”, aveva denunciato lui qualche giorno fa. Ieri è però è arrivata la precisazione dello stesso Nahum, riporta il quotidiano: “Voglio ricondurre la cosa nelle dovute proporzioni. La scelta da parte del segretario metropolitano di togliermi la delega non è riconducibile ad antisemitismo. Non scherziamo. La questione è esclusivamente riconducibile a questioni di screzi politici intercorsi tra me e lui”. Il Giornale, citando Nahum e il caso Ismail, parla di problemi interni di democrazia al Partito Democratico.

La Micol di Bassani. Cosa caratterizza Micol Finzi-Contini, protagonista del celebre libro di Giorgio Bassani? A darne un affresco, soffermandosi in particolare sul significato dell’ironia del personaggio di Micol, Elisabetta Rasy, di cui il domenicale del Sole 24 Ore pubblica il testo dell’intervento tenuto in occasione di un convegno organizzato dalla British Library e dall’istituto italiano di cultura di Londra per il centenario della nascita di Bassani e di una nuova edizione delle sue Storie ferraresi nei Penguin classics.

Consigli di letture. Sul domenicale del Sole 24 Ore il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della Cultura, invita alla lettura di Hajjim di Volozhin e Moshe Greenberg per riconoscere “alcune sorgenti della fede cristiana” e non scordare “che Gesù era ebreo”.
Nonostante i rigurgiti antisemiti sempre in agguato, scrive il cardinale, l’attenzione nei confronti del mondo culturale e spirituale ebraico è vivace. Come esempio viene tra gli altri citata la pubblicazione della Storia del Talmud di Harry Freedman, a breve distanza dalla pubblicazione del primo tomo dell’edizione italiana della traduzione del Talmud babilonese.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(9 ottobre 2016)