N-Unesco…
Mentre il popolo ebraico si appresta a vivere il passaggio dall’intimità spirituale dello Yom Kippur alla gioia pubblica della festa di Sukkot l’Unesco ci fa sapere che non esiste nessuna connessione storica tra il monte del Tempio ed il Kotel o Muro occidentale o del pianto che dir si voglia.
Ora se come ebreo faccio spallucce di fronte all’ennesima uscita infelice di una Unesco indefinibile, suggerirei al mondo occidentale di rivedere i testi fondanti delle propria spiritualità proprio in virtù della dichiarazione dell’Unesco. Per esempio nel Vangelo di Matteo 21,12, il famoso episodio della cacciata dei mercanti dal Tempio andrà letto così: “Gesù entrò poi nel tempio cioè nella moschea di Al Aqsa Al Haram Al Sharif e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe […].” Ed a questo punto cari amici cristiani mi sa che i fratelli maggiori se ne vanno da soli a festeggiare Sukkot in una capanna più o meno stabile che è il simbolo della protezione divina che, da sempre, ci difende anche dalle idiozie. E da quella capanna io N-Unesco.
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
(14 ottobre 2016)