“Unesco, voto indecente”

La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni dichiara:
“Votando oggi in forma definitiva una risoluzione che nega l’identità ebraica di alcuni siti della capitale e unica e indivisibile dello Stato di Israele, Gerusalemme, fra cui il Muro occidentale che costituisce come è universalmente noto il luogo più sacro per il mondo ebraico, l’Unesco si pone fuori dalla storia e scrive, con pesanti responsabilità dell’Italia e degli altri Paesi astenuti e favorevoli, una delle pagine più gravi e al tempo stesso grottesche della storia delle Nazioni Unite.
Tremila anni di storia, ebraica ma anche cristiana, cancellati con una decisione di chiaro stampo revisionistico e negazionistico. Questa risoluzione, che tratta in modo fuorviante anche l’identità di alcuni siti di Hevron e Betlemme, è un insulto all’intelligenza, alla decenza, alle battaglie che tante persone e Istituzioni responsabili e di buona volontà combattono ogni giorno per contrastare i professionisti dell’odio e della menzogna.
Dando credito a questi malfattori e favorendo una vergognosa manipolazione politica che già vediamo in atto, l’Unesco si pone fuori dalla realtà e procede nella direzione opposta rispetto a quelli che sono i suoi obiettivi e i suoi valori fondamentali.
Nella canzone “Il bullo del quartiere” il Nobel Bob Dylan racconta magistralmente la solitudine di Israele e la sua condizione di paese attaccato, odiato, abbandonato da chi invece dovrebbe stargli al fianco. Da chi dovrebbe stare al fianco della verità e della sicurezza, di cui oggi l’intera umanità ha tanto bisogno.
Gravissimo che questo accada senza l’opposizione dell’Italia, la cui politica estera non può certo essere dettata dal caso, dalla superficialità o, peggio ancora, dall’opportunismo. Non ci meravigliamo allora se il domani porta con sé atti e fatti di odio e sangue”.

(18 ottobre 2016)