Stati Uniti – Bilinguismo e autonomia

bilinguismo-charter-schoolUna scuola pubblica con una dose elevata di autonomia, che può scegliere di costruire il suo curriculum potenziando determinate discipline. Per esempio, insegnando le materie in due lingue invece che una. È la realtà delle charter schools americane, che si caratterizzano anche per il fatto di poter essere scelte dalle famiglie indipendentemente dal distretto di residenza. Una opzione importante, se si pensa che in una realtà come quella statunitense gli istituti privati hanno solitamente costi esorbitanti, e tra quelli pubblici possono esserci discrepanze abissali per quanto riguarda la qualità della didattica (cosa che porta molte famiglie a scegliere l’area in cui abitare in base alla scuola in cui i propri figli saranno assegnati, per garantire loro una buona istruzione). E tra i vari tipi di charter schools, da un decennio circa esiste un network di scuole bilingui inglese-ebraico (oltre a quelle che offrono cinese, spagnolo, arabo, greco). Nei giorni scorsi, la Jewish Telegraphic Agency ha riportato la notizia che il Ministero dell’Educazione americano ha assegnato all’organizzazione Hebrew Public di New York fondi per quasi cinque milioni di dollari in cinque anni, che le consentirà di potenziare le scuole elementari e medie che gestiscono ad Harlem e a Brooklyn, e di aprirne di nuove.
Hebrew Charter Schools esistono anche in New Jersey, a Washington DC, San Diego, Los Angeles e Minneapolis: il curriculum delle non è connotato religiosamente, e gli istituti sono aperti a bambini di qualsiasi background. Attualmente a essere iscritti alle nove scuole esistenti negli USA sono oltre 2000 studenti. “Stiamo costruendo un movimento di scuole bilingue accademicamente rigorose che insegni ai bambini di tutti gli Stati Uniti a parlare perfettamente l’ebraico moderno, preparandoli a essere cittadini produttivi del mondo globale” spiega il sito di Hebrew Public.
“Ricevere questa prova di fiducia da parte del governo federale è un importante riconoscimento del duro lavoro dei nostri insegnanti, amministratori scolastici, consiglieri, e soprattutto dagli studenti e dalle famiglie che serviamo” ha dichiarato il presidente Jon Rosenberg, commentando la notizia dei fondi stanziati.

rt

(21 ottobre 2016)