Renzi-Di Segni, confronto positivo
Un colloquio positivo e costruttivo, avvenuto a pochi minuti dall’inizio dello Shabbat. L’ultimo atto di una giornata, venerdì 21 ottobre, che ha fatto emergere con chiarezza la volontà di Palazzo Chigi di porre rimedio e cambiare rotta dopo il vergognoso voto Unesco su Gerusalemme con duplice astensione italiana.
Si riparte da qui, dal confronto che il Primo Ministro Matteo Renzi e la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni hanno avuto al termine di una giornata molto significativa, apertasi con la diffusione di un invito alla riflessione inviato dalla Presidente UCEI al capo dello Stato Sergio Mattarella. Invito subito rimbalzato a Palazzo Chigi e che, nella mattinata stessa, ha suscitato la ferma reazione del premier e le sue parole di condanna dell’atteggiamento tenuto dai nostri rappresentanti.
Scriveva Di Segni nel suo messaggio a Mattarella, che ampia diffusione ha avuto sui media italiani: “Diverse le civiltà del passato che hanno violato e distrutto il nostro Tempio. Diverse le ragioni che nei secoli hanno fatto percorrere ai pellegrini la lunga distanza dai remoti luoghi di provenienza. Come non comprendere che oggi gruppi estremisti e aggregazioni di ogni genere, che di civile nulla detengono, cercano la distruzione e l’annientamento? Come accettare che l’Unesco, agenzia preposta allo sviluppo della cultura, si esprima in tal modo? Per ben due volte, a distanza di pochi giorni, nonostante chiari segnali d’allarme, il rappresentante italiano ha scelto attraverso l’astensione di rimanere in silenzio. Un silenzio che dimentica le raffigurazioni riportate sull’Arco di Tito. Un silenzio assordante. Un silenzio che concorre ad un negazionismo contro il quale oggi tutti alziamo la voce”.
“Illustre Presidente – sottolineava ancora Di Segni, il cui intervento è stato pubblicato per intero dal quotidiano La Stampa – le scrivo perché gli ebrei italiani restano fiduciosi che dall’alto del suo prestigio il Quirinale possa risvegliare un orientamento di saggezza ed equilibrio, l’unico che possa rappresentare i sentimenti di tutte le identità e di tutti i cittadini, e affermare i nostri più importanti valori costituzionali. Non abbiamo altro da chiedere che tenere in alto l’onore dell’Italia e garantire al nostro Paese un ruolo da protagonista nell’immenso lavoro di costruzione della pace che ci deve vedere tutti impegnati”.
Valori che Renzi ha voluto affermare senza mezzi termini, parlando di “vicenda allucinante” e indicando una svolta importante. “È incomprensibile, inaccettabile e sbagliato. Ho chiesto espressamente che la si smetta con queste posizioni. Non si può continuare con queste mozioni finalizzate solo ad attaccare Israele. Se c’è da rompere su questo l’unità europea – le sue parole – che la si rompa”.
(22 ottobre 2016)