Il tic messo a nudo
“La Farnesina e il Governo sono andate in automatico”. Cosi ha giustificato il voto italiano sulla risoluzione dell’Unesco sui siti archeologici di Gerusalemme dei giorni scorsi il Premier Matteo Renzi. Una decisione “allucinante”, l’ha definita il nostro Presidente del Consiglio.
Al di là del piacere di sentire dalla viva voce di Renzi che l’Italia in questa vicenda ha sbagliato e tralasciando la considerazione che la dichiarazione è comunque purtroppo tardiva, bisogna riconoscere che però non è inutile.
Lo stesso capo del Governo d’Israele se ne è reso conto e ha ringraziato il nostro Premier per questa dichiarazione. Ma la soddisfazione di Netanyahu deve essere stata ancora maggiore di quanto non sia apparso, perché quanto avvenuto a Roma sull’Unesco è la prova di quanto da egli stesso affermato all’Assemblea generale dell’Onu a New York, solo un mese fa.
“Forse alcuni di voi non lo sanno ancora – aveva annunciato il capo del Governo israeliano agli ambasciatori all’Onu – ma sono sicuro che un giorno, in un futuro non troppo lontano riceverete anche voi il messaggio dal vostro Presidente o dal vostro Primo ministro che vi informa che la guerra contro Israele presso le Nazioni Unite è conclusa”.
È questo deve essere successo alla nostra ambasciatrice Vincenza Lomonaco all’Unesco. Renzi si è comportato esattamente come aveva previsto Netanyahu, ha avvisato la Farnesina che è finito il tempo degli automatismi che vanno sempre contro a Israele. Anche i governi del Brasile e del Messico, paesi che avevano votato a favore della risoluzione, hanno annunciato di voler cambiare posizione, confermando così la previsione del Premier israeliano.
Anselmo Calò
(26 ottobre 2016)