“Unesco, dal ministro Gentiloni
importanti parole e rassicurazioni”
“Un incontro positivo e costruttivo. Con grande apprezzamento, accolgo le rassicurazioni e le indicazioni fornite oggi dal Ministro Gentiloni. Siamo certi che d’ora in poi in sede Unesco e nelle altre istituzioni internazionali i nostri rappresentanti faranno registrare un deciso cambio di rotta. In questi tempi di grave minaccia alla sicurezza e ai più fermi valori dell’integrazione europea e di radicamento del fondamentalismo islamico, come ha sottolineato il ministro, la politica estera deve svolgere la sua seria azione. L’Italia ha tutte le potenzialità, oltre che il dovere, di essere un punto di riferimento credibile anche per le altre grandi nazioni d’Europa e del mondo”.
Così la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni al termine di un incontro avuto questa mattina con il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, convocato dallo stesso a pochi giorni dal voto dell’Unesco su Gerusalemme che, con duplice astensione italiana, ha negato l’ebraicità storica di alcuni luoghi di Gerusalemme. Voto che il primo ministro Matteo Renzi, con cui la presidente UCEI ha intrattenuto nei giorni scorsi un positivo e costruttivo confronto, aveva definito “allucinante”.
Una valutazione positiva è stata espressa anche dalla Presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, che ha partecipato all’incontro alla Farnesina assieme al vicepresidente dell’Unione Giorgio Mortara e al segretario generale UCEI Gloria Arbib. “È stato – ha detto Dureghello – un incontro sincero, ma è necessario seguire come dalle dichiarazioni di principio si passerà ai fatti. Ed è soprattutto necessario comprendere che quando parliamo di Gerusalemme non parliamo solo di un elemento del conflitto mediorientale, parliamo anche e soprattutto di un cardine culturale della nostra civiltà, di un riferimento universale che tocca tutti i popoli e tutte le fedi”.
“Una riflessione importante – ha concluso il vicepresidente UCEI Mortara – è stata avviata. L’Italia dovrà fare la sua parte, anche se sappiamo tutti come la situazione in alcune organizzazioni internazionali sia pesantemente inquinata da posizioni preconcette che non sarà facile rimuovere”.
(26 ottobre 2016)