Danzare insieme
“D-o è morto”, e noi l’abbiamo ucciso, scriveva Friedrich Nietzsche ne La gaia scienza nel 1882, siamo orfani di un sistema morale condiviso. “D-o è morto”, confermava Francesco Guccini nel 1965, scrivendo il testo di una delle sue più celebri canzoni. Ma forse no, aggiungeva: nella rinascita di valori fondati su un’etica forte possiamo trovarne le tracce.
Seguivo il filo di questi pensieri, gocciolante di pioggia e lasciata in tutta fretta la Sukkà, uno dei giorni passati. E di nuovo, leggendo i canti delle Hakkafot di Simchat Torah, Shabbat di Chol HaMoed dopo pranzo.
Danzano i rabbini ritratti dall’artista israeliano di origine polacca Jacob Vassover, a rammentarci il mondo yiddish degli shtetl spazzato via dalla Shoah, in cui il fratello stesso dell’artista passò per il crematorio di Birkenau, mentre egli sopravvisse al ghetto di Łódź, a diversi lager e alla marcia della morte.
Danzano i chassidim per onorare la presenza di D-o in tutto il creato e l’importanza della preghiera per la nostra crescita interiore. Danzano gli uomini con i Sefarim, per onorare la fine della lettura della Torà ed il suo successivo inizio. Si raccolgono sulla Tevà i bambini per la bene3dizione di Kol HaNearim.
Dei così pochi bimbi che ci sono, quanti di meno sarebbero, se non vi fossero nonni non ebrei che li accompagnano ad una festa in Sukkà o alle lezioni pomeridiane, e quanto più fragile sarebbe la nostra vita ebraica, senza le mogli e madri non ebree dedite a preparare i pasti per gli Shabbatot comunitari e per le feste?
Voi siete come un povero cagnolino, diceva con sincero dispiacere la maestra a mia madre e alla sua migliore amica, le bambine più brave della classe eppure non cristiane: non siete battezzate e non andrete in paradiso.
Invece, credo che attenderanno con noi l’epoca messianica per ritrovarci nell’Olam haBà tutti i padri non ebrei che con sommo amore e infinita pazienza accompagnano i figli al Talmud Torà, ed insieme a loro tutti i non ebrei ad ebrei uniti in matrimonio, i quali acconsentono all’educazione ebraica dei figli, iniziano a separare carne e latte, approntano un Seder di Pesach in famiglia, accompagnano i parenti al Tempio, e passo dopo passo fanno sopravvivere le nostre piccole comunità ebraiche italiane.
Danzando insieme a noi.
Sara Valentina Di Palma
(27 ottobre 2016)