Dialogo, nel segno di Israele

dialNelle scorse ore la Comunità ebraica di Torino ha ospitato un evento definito “storico” dagli stessi protagonisti: è stata infatti la prima volta che diverse organizzazioni facenti capo alla Chiesa Cristiano Evangelica e al Movimento Cristiani per Israele si sono ufficialmente incontrati con una Comunità ebraica: a ricevere il centinaio di ospiti, giunti da tutta Italia, il rabbino capo Ariel Di Porto e il Consigliere Franco Segre in rappresentanza del presidente Dario Disegni, impegnato in Israele al seguito del presidente Mattarella. Importanti le parole del Vice Ambasciatore d’Israele Dan Haezrachy, che ha ringraziato le organizzazioni per le loro attività. Presente ai lavori anche il senatore Lucio Malan.
I cristiani evangelici e i cristiani per Israele sono attivi in diversi paesi del mondo e si caratterizzano per la loro strenua lotta contro ogni forma di antisemitismo e di antisionismo e per l’appassionato sostegno ad Israele e a comunità ebraiche della diaspora che si trovano in situazione di difficoltà; nei confronti di queste ultime oltre ad interventi di tipo umanitario si adoperano, in collaborazione con strutture israeliane, per favorire l’alià di coloro che intendono compierla.
L’amicizia che essi concretamente testimoniano nei confronti del popolo ebraico, è stato spiegato, nasce dalla presa di coscienza dei torti che, nel corso dei secoli, il cristianesimo ha inflitto agli ebrei e dalla riconoscenza per quanto l’ebraismo ha dato e continua a dare all’umanità.
Questi concetti sono stati espressi nel corso dei diversi interventi effettuati dai Leader e dai Pastori convenuti a Torino per l’occasione. Tra di essi, Edda Fogarollo, presidente di Cristiani per Israele Italia e Harald Eckert, presidente di Cristiani per Israele Germania e Internazionale, al quale si deve il riconoscimento avvenuto lo scorso 21 dicembre da parte delle Nazioni Unite della festività del giorno di Kippur.
L’orazione ufficiale per conto della Comunità è stata tenuta da Tullio Levi che, oltre ad esprimere il vivo apprezzamento e la riconoscenza per le attività svolte e la tangibile amicizia dimostrata, ha ripercorso la difficile storia dei rapporti tra il cristianesimo e l’ebraismo e tra la Santa Sede e lo Stato di Israele e ha ribadito come alla base di un costruttivo dialogo inter-religioso, bandito qualunque intento di proselitismo, debba esserci la reciproca accettazione della diversità e la sincera apertura alla comprensione della controparte.
Di particolare rilievo l’intervento di alcuni entusiasti giovani Cristiani per Israele che hanno illustrato la loro attività volta, tra l’altro, a promuovere viaggi che permettano ai partecipanti di conoscere ed apprezzare la realtà israeliana.
A conclusione dell’incontro, che si è protratto per l’intero pomeriggio, si sono svolti due eventi significativi: è stata donata alla Comunità una bellissima Chanukkiah in vetro di Murano realizzata dall’artista Antonio Moretti Sinigaglia giunto appositamente da Venezia e l’artista torinese Gabriele Levy ha contraccambiato donando agli ospiti una Tzadik in gesso metallizzato, sottolineando come tale lettera ebraica simboleggi i giusti; infine, organizzato dagli ospiti, si è svolto un applauditissimo concerto di musiche ebraiche con la partecipazione del soprano israeliano Reut Ventorero, accompagnata al pianoforte da Lucrezia Messa.

Ruth Dabby

La conoscenza del passato per costruire un futuro migliore è stato il tema dell’incontro avvenuto nella Sinagoga di Torino alla presenza del consigliere della Comunità ebraica, Franco Segre, del Rabbino Capo Ariel Di Porto, Tullio Levi e un buon numero di rappresentanti della Comunità ebraica che hanno accolto con un caloroso benvenuto Cristiani per Israele-Italia con quasi cento rappresentanti (tra cui diversi pastori) provenienti da Comunità evangeliche di Torino e altre città d’Italia.
Ci ha onorato l’Ambasciatore d’Israele Dan Haezrachy, Capo Missione a Roma, e il Senatore Lucio Malan, Questore del Senato.
“Questo incontro – ho avuto modo di sottolineare – è nato dal desiderio di partire dal passato, purtroppo macchiato da lunghi secoli di antisemitismo e persecuzioni, e di cui noi cristiani dobbiamo pentirci, per poter costruire un futuro basato non soltanto di encicliche e promesse non rispettate, ma su atti concreti che diano il corso ad un nuovo capitolo dell’amicizia ebraico-cristiana, le cui radici sono in comune”.
Insieme a Ruth Dabby Fiore della Comunità ebraica di Torino, unite da un forte desiderio di trasmettere alla città e alla nazione un messaggio diverso dai soliti e ripetitivi messaggi di odio antiebraico, abbiamo voluto dimostrare che unite dal rispetto reciproco è possibile creare incontri che cambiano la storia, che questo incontro ha avuto luogo.
Dopo una visita alla Sinagoga e al museo, ha avuto inizio l’evento nella Sala della Biblioteca. Agli scambi di saluti, sono seguiti i messaggi di vari relatori.
Con un comunicato riportato da Segre il Presidente Dario Disegni, non presente per motivi istituzionali, ha ringraziato gli organizzatori dell’incontro e l’Associazione Cristiani per Israele che si sta adoperando per sostenere Israele e combattere l’antisemitismo.
Il rabbino capo Ariel Di Porto ha affermato molto chiaramente ed efficacemente l’importanza di Eretz Yisrael per il popolo ebraico e la loro inscindibile connessione.
L’ambasciatore Dan Haezrachy ha ribadito come Ebrei e Cristiani condividano radici in comune, che dobbiamo difendere insieme, come la recente Risoluzione dell’Unesco sul Monte del Tempio ha nuovamente portato alla luce. Il Monte del tempio, infatti, viene riportato nella Tanach ebraica così come nei racconti evangelici.
Il Senatore Lucio Malan, da sempre impegnato nella difesa dei diritti d’Israele, era molto contrariato perché i cristiani non sono intervenuti nella difesa del Monte del Tempio, contro la cancellazione della storia ebraica e cristiana da parte dell’Unesco. “Se molti cristiani fossero intervenuti” ha ripetuto, “non avrebbero permesso all’Unesco di continuare con queste votazioni distruttive della storia.”
I Pastori di Torino hanno dichiarato l’insensata cancellazione, durante i secoli, delle radici ebraiche del cristianesimo e la necessità di tornare alle radici per poter veramente comprendere l’identità cristiana. In questa prospettiva, viaggiare e conoscere di più la terra d’Israele, è fondamentale di vitale importanza.
Durante l’incontro, l’emozione era evidente nei volti di tutti, spesso si vedevano delle lacrime spuntare e frettolosamente venire asciugate per non perdere nemmeno un attimo dell’intenso programma.
Molti dei giovani di Cristiani per Israele, presenti in sala, indossavano delle magliette con scritte bianche e blu, come la bandiera israeliana, inneggianti al sostegno d’Israele. Essi hanno ribadito, in un breve intervento, che anche i giovani devono pentirsi del passato di antisemitismo e che lo Stato d’Israele è un miracolo che testimonia della fedeltà dell’Onnipotente verso il Suo popolo e che è un segno di speranza per tutte le nazioni e per tutti i Cristiani.
L’atmosfera della sala passava da un’emozione all’altra, ma al momento della consegna della Kanukkia, pezzo unico dell’arte di vetro di Murano Venezia dell’artista Antonio Moretti Sinigaglia, donata per sigillare questa amicizia e per illuminare il futuro, l’atmosfera era straripante di emozione e ricca di ricordi e di memorie storiche.
Tutti noi abbiamo desiderato la fine degli “Antioco Epifane” e l’inizio della gloriosa storia dei Maccabei e di una nuova luce che splenda nel Tempio.
La serata si è conclusa con la consegna a chi scrive dell’altorilievo recante la lettera Tzadik, dell’artista Gabriele Levy, a ricordare i Giusti fra le nazioni, e con il concerto di Musiche ebraiche eseguito dal mezzo soprano Reut Ventorero, accompagnata dalla pianista Lucrezia Messa.
La speranza in un futuro migliore ha già messo i primi semi per una vera e profonda amicizia ebraico-cristiana. Il nostro invito è che si possano scrivere nuove pagine di storia in questo senso.

Edda Fogarolo, presidente Cristiani per Israele

(1 novembre 2016)