Premio Rita Levi-Montalcini
“Scienza, ricerca, imprenditoria
Italia-Israele, asse strategico”
Il 14 per cento dei medici israeliani ha studiato presso università italiane. Circa 100 ricercatori italiani operano in Israele. L’Italia è il terzo fornitore a livello Ue e il sesto a livello mondiale per Israele. E ancora: 176 i progetti co-finanziati e 145 gli eventi bilaterali organizzati dal 2002 ad oggi.
Numeri significativi, non scontati e a cui si è arrivati anche nel solco dell’accordo cooperazione industriale, scientifica e tecnologia stipulato 14 anni fa dai governi di Roma e Gerusalemme con l’obiettivo di intensificare le sinergie tra i due paesi.
Una collaborazione quanto mai viva, come è stato ribadito questa mattina nella sede del Ministero degli Affari Esteri in occasione della consegna del “Premio Binazionale Rita Levi-Montalcini per la cooperazione scientifica” al fisico israeliano Itamar Procaccia, dell’Istituto Weizmann, in quanto autore di “studi di importanza fondamentale nei settori dei materiali innovativi e dei sistemi complessi”. Nei prossimi giorni Procaccia svolgerà un periodo di insegnamento e studio presso l’Università La Sapienza di Roma per realizzare un progetto in collaborazione con un gruppo di ricercatori guidato dal fisico Giorgio Parisi.
Alla presenza di alcuni rappresentanti diplomatici dello Stato ebraico a Roma tra cui il viceambasciatore Dan Haezrachy e dell’assessore dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Livia Ottolenghi, sia il ministro Paolo Gentiloni che la sua collega Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, hanno sottolineato l’importanza di questo asse strategico.
“Tra i compiti della Farnesina – ha affermato Gentiloni – c’è quello di promuovere il più possibile forme di cooperazione scientifica tra paesi. Per questo, non posso che esprimere soddisfazione per la cornice in cui Italia e Israele si trovano oggi ad operare nel campo della ricerca, dell’università e dell’imprenditoria. I molti laboratori congiunti attivati in questi anni sono una prova di questo impegno comune. L’Italia guarda a Israele non solo come a un importante partner politico, ma anche come a un modello in campo scientifico e tecnologico”. Particolarmente significativo, ha aggiunto Gentiloni, il fatto che questo riconoscimento avvenga nel nome di Rita Levi-Montalcini, che “molto si spese come figura ponte”.
Proprio alla figura della scienziata torinese, Premio Nobel nel 1986, ha voluto ricollegarsi la ministra Giannini nel suo intervento. “Questo premio – ha affermato – rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza di incoraggiare le donne a intraprendere una carriera scientifica. Inoltre, la decisione di destinare il premio alla ricerca di base conferma la volontà politica di dare impulso a questo settore, rafforzando il potere della diplomazia della scienza, capace di superare tutte le barriere”. Per il trentennale del conferimento del Nobel, che avverrà in dicembre, la ministra ha inoltre annunciato “numerose iniziative”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(2 novembre 2016)