…desolazione
Yitzhak Rabin, Primo ministro di Israele, è stato ucciso il 4 novembre 1995. Rehavam Zeevi (detto Gandi), ministro del Turismo nel governo israeliano, è stato ucciso il 17 ottobre 2001. Il primo da un terrorista ebreo, il secondo da un terrorista palestinese. Il primo dopo che aveva cantato Shir Hashalom (Il canto della pace) nella centrale e affollatissima Piazza Malké Israel (oggi Piazza Rabin) a Tel Aviv, il secondo nel buio e solitario corridoio di un albergo di Gerusalemme dove aveva preso in affitto una camera. Il primo circondato dai meglio addestrati uomini dei servizi di sicurezza, il secondo dopo che aveva rifiutato ostentatamente la protezione degli uomini della sicurezza. Il primo, ex-Capo di Stato maggiore, nato nel 1926 e per molti anni condottiero sul terreno delle truppe di Tsahal, fra l’altro nelle battaglie per la liberazione di Gerusalemme assediata nel 1948 e nella vittoriosa guerra dei Sei giorni. Il secondo, nato nello stesso anno, generale ed ex-capo del Comando centrale, soprattutto noto per incarichi non operativi e per essere stato fotografato in compagnia di altri comandanti militari. Il primo, leader del Partito Laburista, firmatario di due accordi di pace con i palestinesi e con la Giordania. Il secondo, fondatore del partito Moledet, leader dell’avanguardia nazionalista contraria agli accordi di pace. Esisteva un’enorme distanza ideologica fra questi due uomini, l’uno favorevole alla pace e ai rischi del negoziato fra Israele e i suoi nemici, l’altro guida della frangia più oltranzista e venata di razzismo della politica israeliana. Per vent’anni in Israele si è commemorato ufficialmente l’anniversario dell’uccisione di Rabin. Ma quest’anno – secondo fonti ufficiali, per mancanza di fondi – la commemorazione non ci sarà. Invece c’è stata alla Knesset la commemorazione ufficiale dell’anniversario della morte di Gandi. L’inversione nella gerarchia della memoria dei personaggi più significativi è preoccupante, al limite dell’eclissi. Non solo per il divario enorme nel contributo da loro dato ai valori fondanti della democrazia e alla causa della pace. Ma anche per il divario enorme nel loro contributo alla storia militare dello stato d’Israele. Il 5 ottobre 1995 sul balcone di Piazza Zion a Gerusalemme, alla manifestazione in cui fu esposto il ritratto di Yitzhak Rabin vestito da nazista, c’era anche Rehavam Zeevi. Yitzhak Rabin, la grande vittima, Rehavam Zeevi, il grande sobillatore. Dove va la Memoria vanno la società e la sua storia, e in questo senso il segnale che ci viene oggi da Israele è desolante.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
(3 novembre 2016)