Musica e parole – Il bullo del quartiere

bob-dylan-infidelsIl mondo rende omaggio a Bob Dylan, appena premiato con il Nobel della Letteratura dalla Swedish Academy di Stoccolma. Dario Calimani, anglista, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, regala a Pagine Ebraiche la traduzione di alcune canzoni che offrono spunti di riflessione unici, come Neighborhood Bully (Il bullo del quartiere) scritta nel 1983 e inserita nell’album Infidels.

Beh, il bullo del quartiere è solo un uomo
i nemici gli dicono che è sulla loro terra
lo schiacciano ai numeri un milione a uno
non ha dove fuggire, né dove scorrazzare
è lui il bullo del quartiere

Il bullo del quartiere vive solo per sopravvivere
criticato e condannato perché vive
ci si aspetta che non si difenda, ci si aspetta che abbia la pelle dura
ci si aspetta che si stenda e muoia quando gli sfondano la porta
è lui il bullo del quartiere

Il bullo del quartiere è stato cacciato da ogni terra
ha peregrinato esule in giro per il mondo
ha visto dispersa la sua famiglia, la sua gente lacera e braccata
ed è sempre accusato di essere nato
è lui il bullo del quartiere

Beh, ha steso chi voleva linciarlo, ed è stato criticato
le vecchie lo deplorano, si dovrebbe scusare.
Poi ha distrutto una fabbrica di bombe, e ha deluso tutti
le bombe erano per lui. Ci si aspettava che stesse male
è lui il bullo del quartiere

Beh, non è proprio possibile ed è poco probabile
che accetti le regole che il mondo gli impone
perché al collo ha un cappio e un fucile alla schiena
e ogni fanatico ha licenza di ucciderlo
è lui il bullo del quartiere

Non ha alleati di cui parlare
quel che prende lo deve pagare, non glielo danno per amore
compra armi superate che non gli vengono negate
ma nessuno manda carne e sangue a battersi al suo fianco
è lui il bullo del quartiere

Beh, è circondato da pacifisti che vogliono la pace
e pregano ogni notte che abbia fine la strage
non farebbero del male a una mosca. Piangerebbero a farlo
ma si adagiano in attesa che questo bullo si addormenti
è lui il bullo del quartiere

Gli imperi che l’hanno sottomesso sono scomparsi
Egitto e Roma, e la grande Babilonia
ha creato un giardino dell’Eden nella sabbia del deserto
a letto con nessuno, privo di padroni
è lui il bullo del quartiere

Ora i suoi libri sacri li hanno calpestati
nessun contratto da lui siglato valeva la carta su cui era scritto
ha preso le briciole del mondo e le ha fatte prosperare
ha preso morbo e infermità e li ha fatti risanare
è lui il bullo del quartiere

Chi mai è in debito con lui?
Nessuno, si dice. Lui ama la guerra
orgoglio e pregiudizio e superstizione soltanto
aspettano questo bullo come un cane aspetta il cibo
è lui il bullo del quartiere

Che ha fatto per meritarsi tante cicatrici?
Forse che cambia il corso ai fiumi? Forse che ammorba luna e stelle?
Il bullo del quartiere fermo sulla collina
a far passare il tempo, e il tempo sempre fermo
è lui il bullo del quartiere

Testo di Bob Dylan, traduzione di Dario Calimani.