“Religioni, un linguaggio comune”
Cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, induisti. Oltre duecento rappresentanti religiosi sono stati ricevuti in udienza da papa Bergoglio in Vaticano per una riflessione corale sul tema della misericordia.
“Occorre il nostro impegno per educare alla sobrietà e al rispetto, a un modo di vivere più semplice e ordinato, dove si utilizzino le risorse del creato con saggezza e moderazione, pensando all’umanità intera e alle generazioni future, non solo agli interessi del proprio gruppo e ai vantaggi del proprio tempo” ha sottolineato il papa rivolgendosi ai partecipanti, tra cui una folta rappresentanza dell’ebraismo romano e italiano guidata dal rabbino capo rav Riccardo Di Segni.
Positive le sue impressioni dell’incontro, svoltosi in un clima di grande cordialità e amicizia. “Vedere insieme nella stessa sala fedi diverse, oltre ogni divergenza e contrasto, è sempre un’esperienza positiva” conferma la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello. “I temi toccati oggi in questo incontro accomunano l’intera umanità. Sfide, prospettive, un lavoro dall’ampia prospettiva che deve vederci sempre più uniti” sottolinea il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara.
Nella folta delegazione anche i vicepresidenti della Comunità ebraica romana Ruben Della Rocca e Claudia Fellus, i consiglieri UCEI David Menasci (Bologna), Joyce Bigio (Milano), Sara Cividalli (Firenze), Roberto Israel (Verona), Elisabetta Rossi Innerhofer (Merano), il presidente della Comunità ebraica triestina Alessandro Salonichio, il consigliere della Comunità romana Marco Sed, i rabbini Alberto Funaro, Cesare Moscati e Pino Arbib.
“È la prima volta – sottolinea Menasci – che le piccole Comunità partecipano a un incontro del genere. È quindi un fatto che giudico molto positivamente, anche se mi avrebbe fatto piacere vedere qualche rabbino esterno alla realtà romana”.
“Dialogo, apertura, tolleranza. Sono tre concetti fondamentali per il futuro dell’umanità, che tutte le religioni devono difendere assieme in un clima di fratellanza. Oggi – afferma Bigio – sono uscita dal Vaticano con sensazioni molto buone”.
“Occasioni come questa – spiega Cividalli – rappresentano un momento formidabile di incontro e reciproco arricchimento. Trovo in particolare significativo che leader ebraici e leader islamici abbiano oggi lungamente conversato su idee e progetti comuni”.
“Una giornata importante, rituale ma non scontata. Oggi più che mai le religioni sono chiamate a riconoscersi e a tendersi una mano. Serve un impegno consapevole – dice Israel – nel segno dei valori che uniscono”.
“Una bella occasione per incontrare e conoscere leader di altre religioni. Il rapporto molto familiare e intimo che si è subito instaurato con gli altri partecipanti è sicuramente un buon segnale. Iniziative come questa – conclude Innerhofer – sono molto importanti”.
(3 novembre 2016)