Roma – Golem, leggenda senza tempo
Si è tenuta ieri, presso la prestigiosa sede dell’Istituto Italiano di Studi Germanici a Roma, la presentazione del libro H. Leivick – Il Golem, uscito per Marsilio e curato dalla slavista Laura Quercioli Mincer.
Il libro è una nuova edizione italiana (la prima era uscita nel 1957) del dramma poetico Der Goylem pubblicato a New York nel 1921 dallo scrittore H. Leivick, nato in Bielorussia ed emigrato poi negli Stati Uniti a causa del suo attivismo politico nel Bund, il partito socialista ebraico, a causa del quale fu imprigionato per quattro anni.
Fra le pietre miliari della letteratura yiddish, il dramma è ispirato all’antico mito ebraico dell’automa al servizio del suo creatore, che in alcune versioni (come questa di Leivick) difende il popolo ebraico, oppure si anima e sfugge al controllo del suo padrone. La piéce fu rappresentata con grande successo, ed è stata tra le principali opere moderne ispirate all’inquietante figura antropomorfa del folclore ebraico, la cui creazione è attribuita al rabbino della Praga del XVI secolo Jehuda Löw ben Bezalel (detto “Il Maharal”).
Alla presentazione hanno partecipato il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, Roberta Ascarelli e Massimiliano De Villa dell’Istituto di Studi Germanici, Giuseppe Veltri del Dipartimenti di Studi ebraici dell’Università di Amburgo. Presente la curatrice del volume, che ha sottolineato in particolare come l’opera sia stata pubblicata pochi anni dopo la rivoluzione russa, da un autore fortemente coinvolto nelle violenze dell’epoca. “L’opera, attraverso la figura del Golem, propone una riflessione più generale sulla condizione umana. Uno dei tanti temi che emergono da questo lavoro è quello della violenza, che secondo Leivick è quasi contagiosa. Nella sua opera infatti il Golem usa violenza allo scopo di salvare gli ebrei, uno scopo nobile, ma ne rimane comunque contaminato, la violenza gli si cuce addosso. Il tema del messianesimo è importante: proprio l’arrivo del Messia sarebbe ostacolato dal diffondersi della violenza.”
Nel corso della presentazione, l’attore Olek Mincer ha letto dei brani dell’opera.
Marco Di Porto
(3 novembre 2016)