Shir Shishi – Il mostro gazzella

kaminskiLa settimana scorsa ho presentato un breve componimento di Yona Wallach dedicato alla figura della cerbiatta. Oggi, nei versi di “Il mostro gazzella” (1976), la cerbiatta assume un aspetto più buio e arcano, che rimanda alla mitologia e alla letteratura ebraica.
L’idea di proporre poesie di Yona Wallach mi è venuta guardando le opere di Carol Rama esposte in questi giorni alla GAM di Torino.

E tutti i volatili erano nel mio giardino
E tutte le bestie erano nel mio giardino
E tutti cantavano l’amaro del mio amore
e tra tutti eccelleva nel canto
la gazzella.
E il canto della gazzella era il mio canto d’amore
E la voce delle bestie tacque
E i volatili smisero di garrire
E la gazzella salì sul tetto della mia casa
e prese a cantare il canto
del mio amore
Ma in ogni animale c’è un mostro
così come in ogni uccello c’è qualcosa di
strano
così come dimora un mostro in ogni
persona
E il mostro gazzella girava
tutt’intorno al giardino
mentre i volatili chinavano la testa
la gazzella cantò
e le bestie si appisolarono mentre la gazzella
cantava
E come se io non fossi mai esistita
mentre la gazzella cantava
in quell’attimo di tenerezza
batté
alle mie porte.
E tutti gli uccelli spiccarono il volo
e gli animali
fuggirono.
E la gazzella cadde dal tetto e si ruppe
la testa
E io scappai mentre il mostro assediava
Il giardino del mio amore,
un gorilla nero ed empio
come l’oblio.

Sarah Kaminski, Università di Torino