valori…
La Parashà ci presenta Nòach come un uomo “giusto ed integro”, e subito ci dice che ebbe tre figli: Shem, Cham e Yàfet, quasi come se il suo essere giusto si incentrasse nel fatto di aver avuto i figli. Ora, benché sia noto il fatto che i Maestri giudicano il livello di giustizia di Nòach nettamente inferiore a quello di Avraham (Nòach era giusto solo “nella sua generazione”, Nòach “procedeva con D.o” ed Avraham “davanti” a Lui), incentrare tutta la sua giustizia nel fatto di aver avuto quei figli sembra decisamente un po’ troppo limitativo.
Ma qualche Maestro ha notato che dai loro nomi si ricava quali valori egli abbia passato loro: “Shem”, il Nome di D.o sempre presente; “Cham”, il “calore”, l’eseguire le mitzwòth con calore e fervore; ed infine “Yàfet”, la “bellezza”, il cercare di compiere il proprio dovere nel modo più bello e decoroso.
Anche oggi c’è bisogno di chi sappia trasmettere ai figli questi valori…
Elia Richetti, rabbino
(3 novembre 2016)