giusto…
“È davvero una brava persona… non ha mai fatto male a nessuno… neanche ad una mosca”. Generalmente il senso comune indica nella categoria dell’assenza del male un’ottima qualità di relazione tra le persone. L’Ebraismo va al di là di questo senso comune e indica nell’assenza del male una qualità relativa, una caratteristica che non è degna loda, in altre parole “non fare del male” non è un criterio di positività morale ebraica. Lo vediamo con Noè, nel brano biblico che leggeremo questo shabbat, giusto perché non fa del male, ma non giusto assoluto perché non compie del bene, non porta bene in questo mondo e si limita a obbedire a Dio in maniera passiva, costruendo un’arca per la propria salvezza e quella dei suoi cari e chiudendo la porta di quell’arca di fronte al dolore e alla sofferenza del resto del mondo. Eppure è una brava persona… non ha mai fatto male a nessuno…
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
(4 novembre 2016)