…alternative

Et maintenant? Limitiamoci a dire una parola su una vivace conversazione in corso nelle reti sociali ebraiche degli Stati Uniti. L’elezione di Trump arriva nel mezzo di una discussione alquanto polemica sulle tendenze e prospettive dell’assimilazione e sulle sue conseguenze sul futuro dell’ebraismo americano. In questo contraddittorio – che non manca di interesse anche per gli ebrei europei – una parte si appoggia ai più recenti dati macro-demografici secondo cui fra i bambini e i ragazzi che sono figli di matrimoni misti di genitori i quali a loro volta sono figli di matrimoni misti, solamente il 5 per cento mantengono un’identità ebraica. Un’altra parte invece si appoggia a dati micro-demografici secondo i quali le percentuali di trasmissione di un’identità ebraica fra i discendenti di matrimoni misti sono in aumento rispetto al passato e in qualche modo le radici culturali ebraiche vengono almeno in parte conservate. Qui si inserisce appunto il discorso su Trump. La comunità ebraica non vive in un compartimento stagno e sotto vuoto, ma è fortemente inserita nel contesto della società generale del paese in cui vive. L’incognita è se e come le tendenze assimilatorie siano destinate a rafforzarsi o a indebolirsi nel caso in cui gli Stati Uniti divengano una nazione più polarizzata, segregata e intollerante sul piano etnico, religioso e culturale, rispetto a un’America che tenda invece a convergere verso una corrente centrale più interattiva, integrazionista e aperta a una pluralità di opinioni e di comportamenti. Le tendenze in atto nella società di maggioranza potrebbero indurre persone oggi lontane da un’identità ebraica a riavvicinarsi, o al contrario persone oggi vicine ad allontanarsi. La risposta a queste ipotesi alternative è per ora alquanto incerta. Ma quello che è interessante è che, nel momento stesso in cui è apparsa sicura la vittoria di Trump, con una reazione quasi pavloviana, la conversazione in rete è repentinamente scattata su un altro registro: l’antisemitismo negli Stati Uniti. Il pensare all’uomo bianco, rurale e scarsamente istruito che ha consegnato a Trump la presidenza ha evidentemente acceso una lampadina rossa nella mente e nella memoria di molti ebrei americani.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(10 novembre 2016)