“La loro azione nel segno di Herzl”
Un premio per Biden e Douglas

“Hanno promosso gli ideali che furono di Theodor Herzl a difesa di un mondo più sicuro e più inclusivo”.
Questa la motivazione con cui il World Jewish Congress ha premiato ieri, nel corso di una serata di gala organizzata a New York, il vicepresidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden e l’attore Kirk Douglas, conferendo loro il premio Herzl, intitolato al padre del sionismo.
Ad entrambi sono andati in apertura di serata il riconoscimento e la gratitudine del presidente del Congresso Ronald Lauder, che proprio in queste ore sta guidando alcune consultazioni tra leader di molte comunità ebraiche del mondo (tra cui la Presidente UCEI Noemi Di Segni, presente ieri all’evento newyorkese e ad altre riunioni). Un’intensa e partecipata occasione di confronto, dedicata ai temi e alle strategie di intervento comune, che arriva a poche ore dal voto che ha portato a sorpresa Donald Trump alla Casa Bianca.
Rivolgendosi al vicepresidente Biden, Lauder ha sottolineato come in oltre 40 anni di attività politica lo stesso abbia dimostrato di essere “un vero amico di Israele e del popolo ebraico, un esempio nella lotta all’antisemitismo, un esempio nella difesa della dignità umana e nel rafforzamento dei diritti civili”.
Numerosi e significativi gli esempi portati da Biden sulla sua personale vicinanza allo Stato ebraico. Una vicinanza, ha sottolineato, “che è elemento inalienabile della storia politica americana”.
Tra i momenti che hanno segnato la serata la commemorazione dell’anniversario della Notte dei Cristalli, un ricordo di Elie Wiesel, una ferma condanna del recente voto Unesco su Gerusalemme. Nella folta platea, diversi rappresentanti diplomatici in servizio alle Nazioni Unite. La sfida, come è stato più volte ribadito dai vertici del Wjc, è quella di lavorare per influenzare un cambio di rotta in questa e altre sedi internazionali.
“Una serata molto emozionante, ricca di stimoli e contenuti. Una serata – afferma la presidente UCEI Di Segni, che sta concludendo la sua missione negli Stati Uniti – in cui si è potuta toccare con mano la vicinanza di chi è amico di Israele e del popolo ebraico”.

(10 novembre 2016)