Leonard Cohen (1934-2016)
Ebraismo, richiamo imprescindibile

Musica ed ebraismo: un binomio indissolubile nella carriera, nella vita, nelle convinzioni più profonde di Leonard Cohen.
“Al pari di altre figure della sua grandezza, come Bob Dylan, Cohen sentiva un forte legame con le sue origini ebraiche. Ma al tempo stesso si muoveva nella società americana indipendentemente, prescindendone. Un legame che era soprattutto culturale” sostiene l’ebraista e musicologa Maria Teresa Milano. “Il valore della sua identità ebraica è soprattutto nelle radici, cui è tornato sempre più significativamente negli ultimi anni. Prendo come esempio l’ultimo cd, per il quale ha voluto la collaborazione del coro della sinagoga di Montreal. Una scelta che denota la volontà di ricordare la sua infanzia, i suoi primi contatti con l’ebraismo. Il messaggio è chiarissimo: ho attraversato molte esperienze, sento di essere vicino alla fine, voglio recuperare quel pezzetto di me che non ho mai dimenticato”.
“Se dovessi descrivere con una parola il sentimento che sento di provare nei confronti di Cohen, quella parola sarebbe amore. Perché era un poeta vero, che ha saputo usare in modo magistrale musica e parole. Toccava l’anima in tutte le sue corde” dice Evelina Meghnagi, artista tra le più impegnate nella salvaguardia del patrimonio musicale degli ebrei del Mediterraneo. “Cohen – sottolinea – era laicamente religioso in tutto ciò che ha cantato. Una figura davvero unica”.
“Come Barbra Streisand, Paul Simon e Bob Dylan, Leonard Cohen ha disegnato la mappa ebraica della canzone impegnata del Novecento; a prescindere da gusti e idee personali, avvertiremo ben presto nel firmamento della poetica musicale contemporanea il vuoto che ci lascia uno come lui” afferma il pianista Francesco Lotoro, autore della grande ricerca della musica concentrazionaria che molto ha fatto parlare di sé in questi anni.
Concorda Davide Casali, direttore del Festival Viktor Ullmann (dedicato anch’esso alla musica concentrazionaria): “Probabilmente – sostiene Casali – senza la sua musica e la sua poesia non avremmo mai apprezzato altri grandi musicisti come Nick Cave e Bob Dylan. La sua poesia era un mondo pieno di grandi colori”.

a.s twitter @asmulevichmoked

(Nell’immagine l’omaggio del disegnatore Michel Kichka)