Firenze, al Salone dell’Arte
i beni ebraici protagonisti

Pannelli delle attività, dei restauri, schermate video sui luoghi imperdibili e le iniziative in corso. Numerosi i visitatori del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze che hanno scelto di trascorrere parte del loro tempo all’interno dello stand allestito dalla Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia insieme all’Opera del Tempio ebraico. Tredici metri quadrati che hanno richiamato visitatori di ogni genere, accolti allo stand dal vicepresidente della Fondazione Renzo Funaro.
È stato proprio Funaro, insieme ad altri relatori, ad inaugurare il Salone con un intervento dedicato ai beni culturali ebraici fiorentini feriti dall’Alluvione del ’66 e oggi protagonisti della grande mostra “E le acque si calmarono” allestita nella Sala Dante della Biblioteca Nazionale Centrale.
“Dopo cinquanta anni – ha affermato Funaro in questa circostanza – possiamo trarre un bilancio e una riflessione: molto è stato fatto, ma molto resta da fare, nel recupero e nel restauro dei beni culturali, artistici, librari e archivistici. Nel complesso il quadro è comunque positivo. Il patrimonio ebraico fiorentino ha potuto vedere in questi ultimi decenni una padre-bernardorinascita, dal restauro del Tempio, ripreso (dopo i restauri del’67) dal 1995 per 15 anni di lavoro, al restauro del cimitero ebraico monumentale. Con un concorso di energie di tutti, enti, organizzazioni, finanziatori locali e internazionali, pubblici e privati, in un meccanismo virtuoso che ha visto il sostegno congiunto e integrato di diverse fondazioni bancarie, enti pubblici, enti internazionali e tanti donatori privati”.
Tra i molti ospiti dello stand anche il principe della dinastia reale saudita Sultan bin Salman bin ‘Abd al-‘Aziz Al Sa’ud.

(Nell’immagine le visite allo stand del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e di padre Bernardo di San Miniato al Monte)

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(13 novembre 2016)