Iniziata la settimana di Bassani
Il ministro: “Occasione straordinaria”
È una sala gremita di giovani, studenti di liceo e del locale ateneo, ad accogliere l’avvio di un’intensa settimana di iniziative che, tra Roma e Ferrara, ricorderà Giorgio Bassani nel centenario della nascita.
“Questo centenario è un’occasione importante per il paese, per le sue istituzioni, per i suoi centri di cultura, per valorizzare una figura amata in tutto il mondo” sottolinea il ministro Dario Franceschini nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma, dove si parte con una sessione interamente dedicata a Bassani e la letteratura.
Pagine indimenticabili, come quelle che il ministro ha mostrato in anteprima in occasione della recente missione in Israele per presentare il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara e il manoscritto che svelerebbe la “musa” da cui Bassani ha attinto per tratteggiare la figura di Micol, la grande protagonista del Giardino dei Finzi Contini. “In tanti, in quelle ore, abbiamo condiviso un’emozione speciale con chi voleva leggere la dedica di Bassani, vedere questo straordinario documento con i propri occhi. È stato – ha affermato il ministro – un momento molto intenso”.
“Oggi vogliamo affermare quanto sia importante scrivere, raccontare e narrare affinché i ricordi siano custoditi e tramandati” ha sottolineato sullo stesso palco il rettore Eugenio Gaudio. Un’impostazione condivisa da chi, assieme al rettore e al ministro, ha condiviso l’onore della presentazione del convegno. E cioè Giulio Ferroni, presidente del comitato per le celebrazioni del Centenario; Franco Piperno, delegato del rettore alle iniziative culturali dell’ateneo; Paola Bassani, figlia del grande scrittore e presidente della fondazione a lui dedicata.
Presieduta dal professor Piperno, la prima sessione ha portato molti temi all’attenzione del pubblico. Preziosa tra le altre la riflessione dello storico Alberto Cavaglion, che ha sottolineato il ruolo fondamentale, inizialmente non colto dai suoi colleghi, che Bassani ebbe nella comprensione del fascismo in relazione alle campagna antiebraiche avviate con le Leggi Razziste del ’38. “Il suo occhio – ha raccontato lo storico – è sempre stato esterno alle correnti di pensiero, il suo punto di vista sempre quello del fuori schema. Un fatto che gli ha consentito di vedere cose che altri generalmente non vedono”. Tra i testi più significativi scritti da Bassani, Cavaglion ha ricordato l’importanza di Una lapide in via Mazzini. Un testo imprescindibile, ha spiegato ai giovani, “per metterci in guardia contro il pericolo sempre più attuale di una ritualizzazione e retorica della Memoria”.
Ad intervenire nel corso della mattinata anche il professor Ferroni (Giorgio Bassani, un grande del Novecento); Paola Italia (Carte e carteggi: notizie dagli archivi Bassani); Marco Parini (Bassani e Italia nostra); Emiliano Morreale (Bassani e il cinema); Marco Vallora (Bassani, le arti e l’ambiente).
Grande attesa intanto a Ferrara, dove domani si inaugurerà la mostra “Ritorno al Giardino” dell’artista statunitense Eric Finzi, la cui famiglia è di origine ferrarese. Promossa dal Meis, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e i Musei Civici di Arte Antica del Comune, l’esposizione raccoglie opere ispirate a Il Giardino dei Finzi Contini e verrà inaugurata alle 18, presso Casa di Ludovico Ariosto, dove sarà illustrata dallo stesso Finzi, insieme al vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto e ai dirigenti degli enti organizzatori.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(14 novembre 2016)