Gerusalemme, l’errore dell’Aire
L’offensivo inciampo sui nostri concittadini di Gerusalemme sul database dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, segnalato ieri sul nostro notiziario quotidiano, tiene banco sui giornali.
“Gerusalemme dove sta? Secondo l’indirizzario dell’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero – scrivevamo ieri – si trova ancora nella Palestina del Mandato britannico. Una curiosa questione emersa in seguito ad alcune segnalazioni di esponenti della comunità degli Italkim, i cittadini italiani che abitano in Israele, destinatari di una missiva che ha un sapore antico. Decisamente vintage, nella più benevola delle ipotesi”.
Il post è oggi segnalato su molti quotidiani. E se alcuni spiegano chiaramente la nostra attribuzione della penosa anomalia al database dell’Aire, altri invece lo utilizzano in modo improprio contro il governo e il Comitato per il Sì.
Attacchi strumentali con l’unico scopo di delegittimare il governo Renzi, come rilevano in queste ore diverse voci dell’ebraismo italiano.
La scelta di Trump che preoccupa gli Usa. Ampio spazio sui quotidiani di oggi per la nomina di Steven Bannon a consigliere strategico del presidente Usa Donald Trump. Una scelta contestata da molti perché Bannon, presidente del sito ultraconservatore Breitbart News, è considerato la voce dell’estrema destra americana. Repubblica riporta la denuncia dell’Anti-Defamation League, organizzazione che combatte l’antisemitismo, secondo cui Bannon è “ostile ai valori fondamentali dell’America”. Oltre al mondo ebraico e islamico, a contestare la scelta di Trump, anche alcuni esponenti repubblicani come John Weaver, consigliere del governatore dell’Ohio (il repubblicano John Kasich), che invita, scrive il Corriere, a “essere vigili, perché un razzista, un fascista dell’estrema destra entra alla Casa Bianca”. “Gli ambienti di riferimento di Bannon sono la cosiddetta ‘alt-right’, abbreviazione di ‘destra alternativa’: la galassia di gruppuscoli extra-parlamentari, ai limiti della legalità, che praticano apertamente il razzismo, l’ideologia suprematista bianca, simpatizzanti del nazi-fascismo, talvolta eredi del Ku Klu Klan”, sottolinea Repubblica.
In un altro articolo, il quotidiano di via Solferino spiega il ruolo avuto sin qui da Bannon, già a capo del comitato elettorale di Trump e considerato uno dei fattori che ha portato il magnate alla vittoria, grazie alla campagna mediatica del suo sito. Inquietante il fatto che le intenzioni del nuovo consigliere strategico di Trump siano di allargare il raggio d’azione di Breitbart, “per sostenere i movimenti antiestablishment in Europa: Farage nella Gran Bretagna di Brexit, Le Pen in Francia, la Lega e il Movimento 5 Stelle in Italia, con un gran numero di analisi a sostengo dell’esperimento Raggi a Roma” (Corriere).
La Cassazione: non è reato esaltare il martirio jihadista. “Dare lezioni sulla bontà del martirio in nome della jihad, per la Cassazione, non deve essere considerato come reato di terrorismo internazionale di matrice islamica”, spiega La Stampa, analizzando le motivazioni della Corte relative alla sentenza di assoluzione per quattro presunti jihadisti della moschea di Andria, in Puglia. L’indottrinamento, secondo i supremi giudici, “può costituire senza dubbio una precondizione, quale base ideologica, per la costituzione di un’associazione effettivamente funzionale al compimento di atti terroristici, ma non integra gli estremi perché tale risultato possa dirsi conseguito”. Per questo, chi si dedicasse “solo al proselitismo jihadista” non rischierebbe una condanna ma “misure di prevenzione come l’espulsione”. Le motivazioni della sentenza sono state pubblicate proprio nel giorno in cui è arrivata la notizia dell’arresto di Abu Nassim, il presunto reclutatore dell’Isis tra il Nord Africa e l’Italia (Avvenire). Il terrorista aveva operato a Milano dove, spiega il Corriere, la Digos è sulle tracce di eventuali complici.
Bassani tra Roma e Ferrara. Quattro giorni di studio dedicati al celebre scrittore Giorgio Bassani per celebrare i 100 anni dalla sua nascita. Sono quelli organizzati tra Roma e Ferrara e avviati ieri alla Sapienza dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. “Un momento di particolare rilievo – racconta l’Unità parlando del grande convegno – sarà quello della mattinata del 17, dedicata al romanzo del 1962, Il Giardino dei Finzi Contini, e al manoscritto originale che recentemente il proprietario Ferigo Foscari ha donato al Comune di Ferrara e al Museo Nazionale dell’ebraismo e della Shoah di Ferrara. Un manoscritto che offre determinanti elementi per lo studio della redazione del romanzo”.
Raiz e New Ghetto Songs. Su Repubblica il racconto del nuovo progetto del cantante Raiz, New Ghetto Songs (oggi e domani al Teatro Vascello di Roma per i festival RomaEuropa e Nuova Corsonanza), in cui si incontrano “il retaggio napoletano con quello ebraico”. “Dal momento che io sono un cantante la musica ha avuto una grande importanza nel mio avvicinamento alla cultura ebraica, il canto dei salmi, i poemi, le liturgie. – spiega Raiz – La musica ebraica non esiste in sé: esiste la cultura degli ebrei di un luogo che si è sviluppata in stretta connessione con il paese che li ospitava Gli ebrei romani in particolare hanno sviluppato un modo di cantare che affonda le radici sia nella musica popolare che in quella colta con alcune sorprese come le tracce di melodie ascrivibili alla comunità ebrea siciliana che una volta cacciata dalla Sicilia è emigrata in parte qui, in parte in Turchia. Quello romano è anche un rito unico al mondo perché una parte di ebrei romani stava qui ancora prima della distruzione del Tempio di Gerusalemme”.
Daniel Reichel
(15 novembre 2016)