“La leadership ebraica del futuro segua i valori sostenuti da Herzl”
“Herzl è il leader che dobbiamo imitare, studiare, da cui prendere esempio. È importante avere un sogno ma perché si realizzi, bisogna lavorare duro, per lunghe ore, bisogna dedicarci la propria vita”. Da Basilea, dove nel 1897 si svolse il Primo congresso sionista, il presidente del Congresso mondiale ebraico (World Jewish Congress) Ronald Lauder ha ricordato il padre del sionismo Theodor Herzl. Davanti alla platea riunitasi nella città svizzera per il primo summit globale del Corpo diplomatico ebraico del Wjc (tenutosi a Basilea e a Strasburgo negli scorsi giorni), Lauder ha invitato la leadership ebraica del futuro a seguire l’esempio di Herzl: “avere una visione, lavorare duro e non smettere mai di difendere il popolo ebraico. All’incontro hanno partecipato oltre 160 diplomatici ebrei provenienti da 37 paesi diversi ed è stata anche l’occasione per celebrare gli 80 anni della fondazione del Congresso mondiale ebraico, nato nell’agosto del 1936.
Parlando dall’hotel in cui fu scattata la celebre foto di Herzl che dal balcone guarda il Reno, il presidente del Congresso ebraico ha delineato i sei punti cardine dell’organizzazione: “In primo luogo, insieme siamo un solo popolo ebraico, dal più ortodosso al più laico, dal più conservatore al più liberale. Secondo, non dobbiamo mai rimanere in silenzio perché abbiamo imparato le conseguenze del silenzio. Terzo, non c’è differenza tra antisemitismo e sentimenti anti-israeliani, entrambi devono avere fine. Quarto, nessun bambino ebreo dovrebbe mai camminare nella paura. Quinto, dobbiamo fare appello a una soluzione per due Stati che sia sostenibile, ma che protegga Israele e il popolo ebraico e che si risolva solo tra le due parti. E, infine, – la conclusione di Lauder – il sesto principio: tutti noi dobbiamo (garantire) la pace alla generazione successiva”.
A inizio settimana, i membri Corpo Diplomatico del Wjc si sono incontrati a Strasburgo, presso il Consiglio d’Europa e al Palazzo dei Congressi, per una serie di incontri a cui hanno partecipato anche diplomatici dell’Unione europea. Temi degli incontri, alcune questioni chiave per il futuro dell’ebraismo europeo tra cui la lotta all’antisemitismo ma anche la protezione dei diritti umani e la libertà di opinione.
d.r.
(16 novembre 2016)