Giustizia, uno sguardo ebraico
Si è svolto a Palermo un interessante incontro dal tema Tzedakàh – Giustizia all’interno della suggestiva sala delle Capriate del Palazzo Chiaramonte – Steri, oggi sede del Rettorato dell’Università di Palermo ma un tempo tribunale dell’Inquisizione siciliana. La conferenza moderata da Luciana Pepi, docente di Lingua ebraica e Filosofia medievale Ebraica presso l’Università di Palermo, è stata organizzata dall’Istituto Siciliano di Studi Ebraici, in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’Officina di Studi Medievali, la Comunità Ebraica di Napoli e Shavei Israel per l’Italia. “Parlare in questa sala è già un atto di giustizia” ha affermato rav Umberto Piperno all’inizio del suo intervento “Le fonti della Giustizia: un sistema a misura d’uomo”. Insieme a Rav Piperno hanno partecipato Rav Roberto Della Rocca, con un intervento dal titolo “Amore, Etica, Giustizia: rapporti e contraddizioni”, Rav Pierpaolo Pinhas Punturello con “La giustizia nella violenza: il tribunale dell’Inquisizione”, Gadi Piperno responsabile dell’Area Cultura e Formazione dell’UCEI, sul tema “Giustizia terrena e giustizia divina: alcuni aspetti delle normative ebraiche in cui le due linee di giustizia si intersecano” e Leonardo Samonà, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo e docente di Filosofia delle religioni, sul rapporto tra “Giustizia e carità”. Un’attenzione particolare vi è stata da parte dell’Università degli Studi di Palermo con la presenza del Rettore Fabrizio Micari e da parte della Diocesi Palermitana con i saluti del Vescovo Metropolita Corrado Lorefice. A dare il benvenuto ai relatori è stato infatti il Rettore sottolineando il ruolo della città di Palermo che detiene, per la sua storia, l’inclinazione al dialogo e all’incontro tra più culture, e anche il compito dell’Università nell’essere luogo accessibile non solo agli studiosi ma a tutti i cittadini, luogo aperto all’intera città. È quello che è accaduto durante la conferenza, un dialogo tra più voci e punti di vista, un richiamarsi vicendevolmente, un fondersi di contenuti tali da dare uno sguardo completo ai numerosissimi uditori. I presenti erano infatti circa 120, di tutte le età. Un evento quindi che ha coinvolto la città e che è stato un esempio di amicizia e di studio nel desiderio di capire e confrontarsi su un tema caro a tutti.
Claudia Lo Iacono
(17 novembre 2016)