A Bookcity con Pagine Ebraiche
Gerusalemme, città del viaggio

slihot-kotelIl vergognoso voto Unesco di qualche settimana fa che ha negato, con astensione italiana, millenni di storia ebraica. Il più recente pasticcio anagrafico che ha coinvolto la Comunità degli Italkim, raggiunta negli scorsi giorni da alcune lettere con una fuorviante indicazione “Palestina”.
Gerusalemme, come tante altre volte in questi anni, è sulla bocca di molti. Inevitabile quindi che grande sia l’attenzione per l’evento che la redazione dedica al saggio “Verso la Terra Promessa – Scrittori italiani a Gerusalemme, da Matilde Serao a Pier Paolo Pasolini” (ed. Carocci) curato da Alberto Cavaglion, docente universitario, membro del comitato per le celebrazioni del Centenario di Giorgio Bassani e storico collaboratore del portale dell’ebraismo italiano e di Pagine Ebraiche.
Una appassionante riflessione, la sua, sul modo in cui grandi intellettuali del passato si rapportarono con questa città, con la sua storia, con le sue suggestioni.
Si parte dai tempi di Freud, che sono quelli del primo diffondersi del sionismo, ma anche della nascita di una moderna industria turistica, per arrivare al 1967, alla Guerra dei sei giorni. Tenendo lontani “spirito di parte e fragore delle armi”, il saggio racconta come questi intellettuali abbiano saputo vincere la paura e si siano messi in movimento “con il piroscafo e con la penna”. Una ricerca, spiega l’autore, che nasce dalla convinzione che sempre la letteratura sappia offrire “un’angolatura alternativa alla storia” e, quindi, proporre un calendario degli eventi “diverso da quello della politica”.

(18 novembre 2016)