Trump: “Israeliani e palestinesi, mio genero porterà la pace”
Dopo aver definito il New York Times “un giornale in fallimento”, aver annunciato la cancellazione dell’incontro con lo stesso quotidiano, Donald Trump si è presentato ieri nel quartier generale del Times. Un colpo da maestro della comunicazione, scrive La Stampa, mentre Repubblica spiega che la grande stampa americana chiede al nuovo presidente un cambiamento di rotta e meno attacchi ai media. Lui, davanti ai giornalisti del New York Times, cerca di chiarire alcuni punti (ricordati dal Corriere): tra questi, rinnega l’appoggio dell’alt-right, la destra del suprematismo bianco, razzista e antisemita – “Non è un gruppo che voglio energizzare, li rinnego”, le sue parole; difende il suo consigliere Steve Bannon, accusato di essere il megafono dell’estrema destra americana – “Se pensassi che è razzista o di estrema destra, non avrei nemmeno pensato di assumerlo”; e auspica di essere il presidente che porterà la pace tra israeliani e palestinesi. Su questo, afferma Trump, “Jared Kushner (il genero, ebreo ortodosso) potrebbe contribuire a portare la pace”.
Gli Usa e l’ambasciata a Gerusalemme. “Il nostro legame con Stati Uniti è molto forte. Qualsiasi valutazione è prematura, vedremo come Trump vorrà strutturare la sua politica estera. Ci piacerebbe molto se spostasse l’Ambasciata a Gerusalemme”. È quanto afferma l’ambasciatore d’Israele a Roma Ofer Sachs, rispondendo al Messaggero sui rapporti tra il governo di Gerusalemme e la nuova presidenza Usa, guidata da Donald Trump. Nell’intervista, Sachs sottolinea gli ottimi rapporti con l’Italia, auspicando però un rafforzamento della cooperazione economica (“L’interscambio è limitato: 3 miliardi di dollari. Possiamo fare molto di più”, le sue parole). L’ambasciatore avverte poi come il periodo natalizio potrebbe diventare un momento propizio per i terroristi per colpire l’Europa: “C’è una sola soluzione: cooperare contro il terrore. – afferma Sachs – Non sarà facile. La capacità dei vostri servizi di sicurezza è nota. E la tolleranza zero del ministro Alfano verso i fanatici che fanno proselitismo è un’ottima scelta”.
Il Marocco vuole ricostruire la sua Memoria ebraica. Sull’Osservatore Romano la storica Anna Foa racconta l’importante accordo siglato da Rabat con il Mémorial de la Shoah di Parigi per ricostruire l’importante storia della comunità ebraica marocchina. Una comunità che prima del 1948 contava 300mila persone, poi costrette a fuggire, e oggi ridotta a 8mila membri. L’intento dell’accordo con il Memoriale di Parigi, sottolinea Foa, “non è però quello di ricostruire solo la storia degli ebrei marocchini durante la guerra, ma quello di avviare, attraverso il recupero e il riordino della documentazione esistente, la ricostruzione dell’intera storia della cultura ebraica in Marocco”.
Ginetaccio, premiato il documentario sul campione. “Gino Bartali, il campione e l’eroe” il titolo del documentario condotto da Ubaldo Pantani, ideato e ideato e prodotto da Massimiliano Boscariol, che ha vinto la “Ghirlanda d’onore” al Festival internazionale dei documentari sportivi “Sport Movie e Tv”. La pellicola, come racconta Roberto Davide Papini su la Nazione di oggi, ricostruisce il il coraggio mostrato da Bartali per salvare tanti ebrei dalla persecuzione nazifascista. “Tra i protagonisti del documentario – scrive Papini – anche il rabbino di Firenze, Joseph Levi, e il giornalista fiorentino Adam Smulevich che, partendo dal quartiere ebraico di Roma, racconta il percorso per il reperimento delle testimonianze”.
Proust, Céline e l’antisemitismo. Si svolge domani e dopodomani a Bari un convegno dedicato alle “Figure letterarie dell’odio. Retorica e semantica di un sentimento pubblico”. Ad anticiparne alcuni temi, Alessandro Piperno sul Corriere che traccia un legame tra Céline e Proust, ovvero l’odio carico di antisemitismo nei confronti del secondo. “Lo odia come solo lui sa odiare, – scrive Piperno parlando di Céline – con invidia e risentimento. L’idea che il suo illustre collega-rivale fosse ricco, omosessuale ed ebreo per parte di madre gli facilita il compito. Proust diviene l’epitome di tutto ciò Céline che detesta: il rappresentante della decadenza francese”.
Eurobasket 2017 in Israele. L’Italia sfiderà i padroni di casa nel prossimo torneo europeo di basket, ovvero Israele. Ieri infatti sono stati sorteggiati i gironi della prima fase e la nazionale azzurra di coach Ettore Messina si scontrerà con il quintetto israeliano. Nel girone anche Lituania, Georgia, Germania e Ucraina. “È un girone equilibrato. – afferma Messina – Sarà importante arrivare con fiducia e soprattutto sani. Come al solito bisognerà vedere come arriveranno le varie squadre ad inizio torneo, se con tutti gli effettivi a disposizione o con defezioni. Il nostro obiettivo è arrivare agli ottavi di finale. Sarà molto affascinante giocare in Israele, un Paese dove il basket è lo sport principale e dove l’atmosfera che ci attende sarà elettrizzante” (Messaggero).
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked