MUSICA E LINGUAGGI – Signor Tamburino
Il mondo rende omaggio a Bob Dylan, appena premiato con il Nobel della Letteratura dalla Swedish Academy di Stoccolma. Dario Calimani, anglista, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, regala a Pagine Ebraiche la traduzione di alcune canzoni che offrono spunti di riflessione unici. Questa settimana si tratta di “Mr Tambourine Man”, uscita nel 1965.
Signor Tamburino
Ehi, signor Tamburino, suonami una canzone
non ho sonno e non ho dove andare
ehi, signor Tamburino, cantami una canzone
e nel tintinnio del mattino io ti accompagnerò
ma lo so, l’impero della sera è ridiventato sabbia
svanito dalla mia mano
m’ha lasciato cieco qui, ancora insonne
mi stupisce la stanchezza, i miei piedi sono inchiodati
e nessuno da incontrare
e la vecchia strada vuota troppo morta per sognare
Ehi, signor Tamburino, suonami una canzone
non ho sonno e non ho dove andare
ehi, signor Tamburino, cantami una canzone
e nel tintinnio del mattino io ti accompagnerò
Fammi viaggiare sul turbine della tua nave magica
mi sono spogliato dei sensi, le mie mani non sentono la presa
i miei piedi troppo intorpiditi per andare
aspettano solo che siano i tacchi dei miei stivali a vagabondare
son disposto a andare ovunque, son disposto anche a dissolvermi
nella mia sfilata personale, getta sul mio cammino il tuo incantesimo danzante
ti prometto che lo accetto
Ehi, signor Tamburino, suonami una canzone
non ho sonno e non ho dove andare
ehi, signor Tamburino, cantami una canzone
e nel tintinnio del mattino io ti accompagnerò
Anche se senti ridere, mulinare, e un dondolare folle attraverso il sole
non ha di mira nessuno, sta solo scappando via di corsa
e a parte il cielo non ci sono steccati davanti
e se senti vaghe tracce di rime saltellanti che si avvitano
al tempo del tuo tamburello, è solo un clown cencioso alle tue spalle
io non ci farei caso
quella che lui rincorre è solo un’ombra che vedi tu
Ehi, signor Tamburino, suonami una canzone
non ho sonno e non ho dove andare
ehi, signor Tamburino, cantami una canzone
e nel tintinnio del mattino io ti accompagnerò
Allora fammi scomparire fra gli anelli di fumo della mia mente
attraverso la foschia rovinosa del tempo, lontano oltre le foglie gelate
gli alberi spettrali, spauriti, verso la spiaggia ventosa
lontano dalla presa tortuosa del dolore impazzito
sì, a danzare sotto il cielo di adamantino con una mano che libera saluta
che spicca contro il mare, circondata dalle sabbie del circo
e la memoria e il fato trascinati in fondo, sotto i flutti
dammi l’oblio dell’oggi fino a domani
Ehi, signor Tamburino, suonami una canzone
non ho sonno e non ho dove andare
ehi, signor Tamburino, cantami una canzone
e nel tintinnio del mattino io ti accompagnerò
Testo di Bob Dylan, traduzione di Dario Calimani.