Melamed – Finlandia, verso l’abolizione delle materie scolastiche
Niente più storia, matematica, letteratura, ma spazi orari basati su “Argomenti” e “Fenomeni”. Così la Finlandia progetta la sua scuola del XXI secolo, con gli studenti chiamati ad approfondire per esempio l’Unione Europea con un corso interdisciplinare tra politica, economia, geografia, storia, oppure “come servire in un ristorante,” fornendo nozioni di matematica, lingue (per parlare ai clienti stranieri), capacità di relazioni interpersonali.
“È un cambiamento epocale nel sistema educativo in Finlandia appena agli inizi” ha spiegato al britannico Indipendent Liisa Pohjolainen, che si occupa delle attività attinenti all’educazione di giovani e adulti nella capitale Helsinki, avanguardia della riforma.
L’idea, spiegano i responsabili del Comune, è quella di preparare meglio i giovani al mondo del lavoro.
Il paese è da anni ai primi posti nelle classifiche dedicate alle capacità verbali e matematiche degli studenti, superata solo da alcune eccellenze asiatiche in materia come Singapore. Questo approccio, promettono i sostenitori della riforma, assicurerà che i ragazzi finlandesi continuino a mantenere gli stessi standard nel nuovo millennio.
“Abbiamo davvero bisogno di ripensare all’istruzione e ridisegnare il nostro sistema, perché prepari i nostri figli al futuro dando loro le competenze necessarie per l’oggi e per il domani. Ci sono scuole che continuano a insegnare con metodi che funzionavano bene ai primi del ‘900, ma oggi le necessità sono diverse” sostiene Marjo Kyllonen, manager per lo sviluppo della città di Helsinki.
Tra gli elementi fondanti della riforma, anche l’idea di avere sempre meno lezioni frontali, e più lavoro in piccoli gruppi e partecipazione attiva degli studenti.
Il progetto non riscontra approvazione unanime: tra i critici dell’idea di abolire le materie, molti insegnanti, che continuano a sostenere l’importanza della preparazione anche rispetto ai singoli campi. Nella Capitale tuttavia, già il 70% dei docenti è stata formata per insegnare secondo i nuovi metodi.
E così educatori e insegnanti di tutti i paesi sono pronti a guardare alla Finlandia. I risultati dei test miglioreranno ulteriormente nei prossimi anni? E se sì, come dovranno reagire i ministeri dell’Istruzione di tutto il mondo?
Rossella Tercatin