Austria, appello della Testimone ‘Non votate un partito xenofobo’
Domenica l’Austria torna al voto per scegliere il suo prossimo presidente. A sfidarsi, il verde Alexander Van der Bellen e Norbert Hofer del partito Fpö. A maggio aveva vinto Van der Bellen ma le elezioni erano state annullate per irregolarità procedurali. Ora gli austriaci sono nuovamente chiamati alle urne e una sopravvissuta alla Shoah si appella a loro sui social network: non votate l’estrema destra di Hofer, la richiesta di Gertrude, che i nazisti deportarono ad Auschwitz a 16 anni, assieme alla sua famiglia. Fu l’unica a sopravvivere. “L’ho già visto una volta e mi ferisce e mi fa paura”, afferma la Testimone nel video pubblicato sui social network e visto da 3milioni di persone. “La cosa che più mi disturba — spiega — è la denigrazione sistematica degli altri, il tentativo di tirar fuori i peggiori istinti delle persone invece di fare appello alla loro decenza”. Come riporta il Corriere, l’accorato appello di Gertrude è rivolto soprattutto ai giovani: “Questa è probabilmente l’ultima elezione cui prendo parte, ma i giovani hanno tutta la vita davanti e devono assicurarsi un futuro luminoso. Cosa accadrebbe se un candidato come Hofer vincesse?”.
Siria, Israele colpisce i terroristi di Hezbollah. “L’aviazione israeliana è tornata a colpire in Siria – riporta oggi La Stampa – Due raid hanno preso di mira nella notte l’Hezbollah libanese, presente sul territorio siriano con migliaia di combattenti. Il primo raid ha colpito un convoglio sull’autostrada che da Damasco porta al posto di confine di Masnaa. I veicoli trasportavano probabilmente missili o componenti missilistiche verso il Libano. Il secondo raid ha distrutto un deposito dell’esercito siriano alla periferia di Damasco”. Per il momento Gerusalemme non ha confermato l’attacco.
Mahmoud Abbas confermato presidente di Fatah. La Wafa, la Settima Conferenza dell’organizzazione palestinese Fatah -riunita alla Muqata, palazzo presidenziale a Ramallah – ha confermato ieri alla guida del movimento l’attuale presidente Mahmoud Abbas. Un voto arrivato all’unanimità che però non sana le profonde divisioni interne al mondo palestinese, come spiega il Corriere. Un recente sondaggio ha segnalato l’impopolarità del presidente tra i suoi concittadini, molti dei quali vorrebbero le sue dimissioni. E a insidiare la leadership traballante di Abbas c’è anche Mohammed Dahlan, uomo di Fatah che vive in un esilio dorato negli Emirati. Ma, spiega il Corriere “i leader arabi sanno che Dahlan non è popolare in Cisgiordania e propongono una condivisione del potere: il presidente simbolo potrebbe essere Marwan Barghouti, che sta scontando cinque ergastoli con l’accusa di essere coinvolto negli omicidi di cinque israeliani, ed è considerato dai palestinesi l’erede di Yasser Arafat”.
“Risarcite mio padre deportato dai nazisti”. Ma l’Italia si oppone. È il titolo di un articolo di Repubblica in cui si racconta la storia di Gualberto Cavallina, classe 1923, deportato nei campi di concentramento nazisti perché partigiano. Dopo la sentenza della Consulta che ha riconosciuto ai cittadini italiani il diritto di chiedere indennizzo per i danni subiti dalla violazione dei diritti umani e per crimini di guerra, il figlio di Gualberto, scomparso nel 1986, ha chiesto attraverso un tribunale di Roma il risarcimento alla Germania (che però si ritiene immune). Ma si è trovato davanti prima l’opposizione dell’Avvocatura dello Stato e poi il respingimento da parte dei giudici della sua richiesta perché non è stato in grado di dimostrare “in che data e in che circostanze il Cavallina sarebbe stato liberato e dunque quanto tempo sarebbe rimasto in stato di prigionia”. “Come se – scrive Repubblica – un campo di concentramento nazista fosse una democratica galera. Diego Cavallina ha proposto appello. Un nuovo giudice dovrà decidere e motivare se la sua storia vada rottamata come una fastidiosa coda del Novecento. O un ingombro nelle relazioni internazionali”.
Israele e le lettere inedite di Stefan Zweig. E tornato alla luce in Israele un gruppo di lettere inedite dello scrittore austriaco Stefan Zweig (1860-1942). Hannah Jacobson, 90 anni, ha donato 26 missive alla Biblioteca Nazionale di Israele. Le lettere furono inviate allo suocero della donna, Hans Rosenkranz, tra il 1921 e il 1933. La corrispondenza con un giovane rivela l’affetto paterno di Zweig, che mori suicida senza figli (La Stampa).
Napoli, il debutto dell’Otello di Amos Gitai. Su Avvenire l’intervista al regista israeliano Amos Gitai che questa sera debutta al San Carlo di Napoli con l’opera di Rossini ispirata a Shakespeare. “Proverò a farlo – spiega Gitai – leggendo la vicenda del Moro di Venezia nel contesto attuale della immigrazione che dall’Africa porta centinaia di migliaia di persone verso l’Europa. Otello è il migrante, la civiltà europea di ieri e di oggi è incarnata da Jago e da Rodrigo, gelosi del successo del Moro in campo militare, ma anche in quello amoroso, per aver conquistato Desdemona, la donna ambita da tutti. Qualcosa che porterà alla tragedia finale. Viene un brivido vedendo che da allora nulla è cambiato e che l’Europa, anche dopo duecento anni, fatichi a prendersi le proprie responsabilità nei confronti di chi bussa alla nostra porta”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked