Dal sionismo a Israele

torino vercelliDa alcune settimane si sono avviati dei corsi di avvicinamento e di approfondimento relativi ai temi della contemporaneità. L’Unione li promuove mentre diverse Comunità, un po’ in tutta la Penisola, li ospitano, con un buon seguito di pubblico. Per quanto mi riguarda, mi occupo del tema relativo alla storia del sionismo e dello Stato d’Israele. La pretesa di potere essere esaustivi sarebbe fuori luogo. Rimane il fatto, tuttavia, che fare il punto sulla complessità e la vivacità degli eventi, dei protagonisti, dei contesti e delle dinamiche di un lungo processo storico che portò ai risultati che stiamo condividendo, costituisca un’occasione importante per capire non solo cosa sia successo nel passato ma quale possa essere il significato che il tempo trascorso consegna al nostro presente. Il piano di lavoro, quindi, intende identificare in dieci passaggi, corrispondenti ad altrettanti incontri di studio, gli elementi salienti che hanno contribuito ad originare e a sviluppare le idealità sioniste così come il loro trasfondersi nella concreta costruzione dello Stato degli ebrei. Nel fare ciò, con l’aiuto di immagini e mappe, i partecipanti vengono accompagnati attraverso cento e più anni di storia, partendo dalle premesse politiche, culturali e sociali per arrivare alla situazione odierna. La somma dell’insieme degli incontri non costituisce solo una progressione espositiva dei fatti ma, piuttosto, un’intelaiatura logica che intende restituire, alla conclusione del percorso di studio, il senso della complessità, così come della processualità, del darsi di uno Stato, nei suoi trascorsi e nel presente. Vengono quindi identificati e indicati tutti quegli elementi e quei fattori che possono risultare di una qualche utilità nella comprensione del mutamento storico che ha portato all’attuale configurazione di Israele. Accanto a ciò, è dato rilievo al rapporto con l’ebraismo diasporico, soffermandosi sugli interrogativi che i molteplici nessi di scambio e reciprocità sollecitano, a tutt’oggi, nelle Comunità ebraiche. L’intenzione non è solo quella di fare un cammino ragionato di storia ma anche di mettere al vaglio critico dei partecipanti questioni attinenti l’identità e le identificazioni che si legano alle peculiarità dello Stato d’Israele. A tale riguardo, si sono identificati dieci ambiti tematici di riflessione. In parte coincidono con una singola lezione, in parte accompagnano l’intero percorso. Il primo di essi rimanda al contesto ebraico. In esso ci si concentra sull’ebraismo della seconda metà dell’Ottocento, tra emancipazione e dipendenza, assimilazione ed emigrazione. Una rassegna, pertanto, della complessa composizione culturale, sociale e demografica della presenza ebraica, in Europa, nel Mediterraneo e in Medio Oriente a cavallo tra due secoli. Il secondo tema è quello del contesto ottomano: la natura dell’Impero ottomano e il suo disfacimento durante il XIX secolo, con le spinte in campo arabo all’autonomia e il definirsi di identità sociali e politiche alternative a quelle costruite nel corso di cinquecento e più anni di dominio politico e culturale. Il terzo rimanda alla nascita del sionismo e alla dialettica politica nella Diaspora: ci si impegna nell’identificare la complessa genesi dell’idealità sionista e la sua evoluzione, dalle premesse culturali a movimento politico nazionale. Si passano quindi in rassegna le correnti, i pensatori, il radicamento e le dialettiche interne, insieme al rapporto con le comunità ebraiche e con le società dei gentili. Il quarto momento si sofferma su “l’incontro e il confronto”: le Aliyot nel loro concreto farsi e succedersi, l’impatto con la Palestina ottomana e con quella mandataria, i rapporti con le comunità arabe, il definirsi di relazioni complesse, competitive, conflittuali e a tratti collaborative. A seguire, e si è nel quinto ambito tematico, ci si concentra sulla “terra, il libro, il fucile”: qual è la specificità del sionismo durante gli anni del radicamento del nuovo Yishuv. Si tratta di compiere una ricognizione sulla sua identità politica e sui suoi modelli culturali di riferimento, insieme all’analisi dell’evoluzione socio-demografica della comunità ebraica nella Palestina mandataria. Il sesto momento riguarda la nascita di Medinat Israel. Dalla Seconda guerra mondiale alla Guerra di Indipendenza, si assiste ad una transizione complessa, con l’evoluzione dei protagonisti in campo, il consolidarsi della leadership sionista e il mutamento della composizione dell’insediamento nazionale, fino alla genesi dello Stato. La questione della Shoah come tornante storico e culturale nei suoi riflessi di lungo periodo, dall’inizio della guerra mondiale ad oggi, diventa quindi un altro elemento con il quale bisogna confrontarsi. Il settimo transito è dedicato all’evoluzione sociale, politica e demografica d’Israele dalla nascita ai primi anni Settanta. Si riflette, quindi, sui tratti peculiari della società israeliana dalla sua origine, nel 1948, con la nascita dello Stato, alle due guerre del 1967 e del 1973, attraverso il consolidamento della nazione e il suo darsi una identità stratificata. L’ottavo momento è dedicato al «transito e alla stabilizzazione»: dal 1977 in poi, si va verso una nuova Israele? Per capirlo occorre studiare le ragioni dei mutamenti di rapporti di forza politici all’interno del Paese e la nascita della questione dei territori amministrati, dalla Cisgiordania a Gaza, con il trapasso dal conflitto arabo-israeliano al conflitto israelo-palestinese. A compimento di ciò, e siamo al successivo snodo tematico, ci si concentra sul rapporto conflittuale con il mondo arabo e la società palestinese. È il caso, quindi, di ragionare sull’evoluzione problematica dei legami conflittuali ma anche degli scambi costruttivi tra Israele con la regione mediorientale, attraverso una fotografia dei soggetti in campo, dagli anni dell’Yishuv ad oggi, ossia fino al radicalismo islamista di questi ultimi anni. L’ultimo passaggio riguarda i nodi irrisolti e la proiezione verso il futuro. È allora il caso di porsi qualche domanda, poiché se la storia ci parla del passato essa rimanda comunque ai quesiti del presente e a quelli dei tempi a venire: cos’è Israele per la Diaspora e quali sono i legami profondi? Qual è il suo ruolo di Nazione tra le nazioni? Cosa implica il rapporto tra le identità di Israele e quelle dell’ebraismo diasporico? Tra questioni demografiche, politiche e culturali, si può ragionare del suo futuro e di quello nostro? Per ognuno degli incontri viene fornito ai partecipanti materiale didattico consistente nel file della lezione, con la documentazione raccoltavi, e un lessico ragionato dell’insieme dei temi affrontati. Alla fine del corso sarà inoltre divulgata una bibliografia ragionata di merito. Come si ha modo di osservare le problematiche richiamate, come anche i terreni di riflessione, sono moltissimi. Un percorso di studio non ne esaurisce il perimetro. Semmai concorre a riempirne di contenuti l’area di indagine, per poi magari proseguire, in futuro, con altre occasioni di lavoro condiviso.

Claudio Vercelli

(4 dicembre 2016)