Giacobbe…
Giacobbe, in viaggio verso Charan, per raggiungere lo zio Lavan, pernotta lungo il percorso e durante la notte sogna “una scala posata in terra, la cui cima arrivava al cielo e per essa degli angeli di D.O salivano e scendevano”. Tra i tanti significati simbolici, questo sogno ci insegna ad avere sempre una duplice prospettiva: volgere lo sguardo in alto anche rimanendo ancorati a terra, non distogliere l’attenzione da ciò che è terreno, anche quando il pensiero si dirige verso obiettivi più alti, considerare al tempo stesso le salite e le discese, i successi i fallimenti, sapendo imparare dagli uni e dagli altri. Lo stesso Giacobbe nel suo nuovo percorso di vita ci dà subito esempio di questo comportamento. Giunto a Charan, si rivolge in tono di affabile amicizia agli sconosciuti pastori che incontra presso un pozzo: “fratelli, di dove siete?”. Dopo averci guidato nelle visioni celestiali, Giacobbe ci insegna ad educare la nostra lingua a rivolgersi anche ai più umili sconosciuti con espressioni che diano il segno di un atteggiamento sincero, aperto ed amichevole.
Giuseppe Momigliano, rabbino
(7 dicembre 2016)