La Toscana ebraica in mostra
Si aprirà martedì prossimo, alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, la prima grande mostra sulla storia degli ebrei in Toscana nel ventesimo e ventunesimo secolo. Un affascinante percorso narrativo fatto di immagini, documenti, testi e produzioni multimediali.
“Un arco di tempo a cavallo di due secoli, due guerre mondiali e migliaia di storie di vite che appartengono a questa regione e si legano al mondo intero” è stato spiegato in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, promossa e coordinata dall’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno (Istoreco) con il contributo determinante della Regione Toscana.
È stata proprio la vicepresidente della Regione Monica Barni, insieme alla direttrice dell’Istoreco Catia Sonetti, a illustrare la specificità e la complessità di un progetto che vuole approfondire la realtà dei piccoli come dei grandi centri, le storie più conosciute così come tanti aspetti meno sotto i riflettori. Un lavoro di grande pregio, merito anche del gruppo di studio e di lavoro integrato da tre ricercatrici di storia ebraica contemporanea: Barbara Armani (Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici, Pisa), Elena Mazzini (Università di Firenze), Ilaria Pavan (Scuola Normale Superiore di Pisa).
“L’importanza delle comunità ebraiche nella storia della Toscana – spiegano gli organizzatori – è legata alla presenza di una rete diffusa e diversificata di gruppi, da quello di Livorno alla comunità di Firenze, a quelle di Pisa, Siena, il piccolo nucleo di Pitigliano, e altri gruppi familiari sparsi sul territorio. Il racconto di questa storia permette di cogliere i rinvii ad una cornice che non è solo locale ma nazionale ed europea, con un allestimento espositivo rivolto anche al mondo dei non addetti ai lavori, e soprattutto ai più giovani”. Durante la conferenza stampa un ringraziamento è stato rivolto a Ugo Caffaz, storico organizzatore dei Viaggi della Memoria, per l’importante consulenza offerta.
I testi della mostra, in italiano e inglese, sono arricchiti da riproduzioni di carte d’archivio, copertine di libri e disegni e da un ingente apparato di riproduzioni fotografiche generosamente messo a disposizione da archivi familiari privati e da fondazioni culturali. Ad essere realizzato anche un catalogo che raccoglie, tra gli altri, i contributi della vicepresidente Barni, del governatore della Toscana Enrico Rossi e del sindaco di Firenze Dario Nardella.
La sfida, per l’Istoreco e per la Regione, è di rivolgersi a tutte le generazioni “per rafforzare i fili della nostra memoria democratica” e soprattutto costituire “un antidoto alle pulsioni razziste e discriminatorie che attraversano la nostra realtà”.
(Nell’immagine, il ritorno della normalità a Firenze dopo i mesi delle persecuzioni)
(15 dicembre 2016)