Il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat sul futuro della sua città

barkat“Sembra che le opinioni di Donald Trump siano in linea con le mie e con quelle del nostro Primo ministro (Benjamin Netanyahu)”, il commento del sindaco di Gerusalemme Nir Barkat in una recente intervista rilasciata al sito di informazione economica Globes. Il riferimento di Barkat è alla promessa del prossimo presidente degli Stati Uniti di spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Promessa che sembra confermata dalla recente nomina di David Friedman, avvocato noto per le posizioni vicine a quelle più radicali della destra israeliana, a prossimo ambasciatore Usa in Israele. “Dovremo aspettare e vedere. Noi forniremo tutto l’aiuto possibile. – le parole di Barkat in merito allo spostamento a Gerusalemme dell’ambasciata, da considerare come un riconoscimento formale della città come Capitale d’Israele – Questa affermazione è importante per Gerusalemme, è importante per il valore che ha ed è la cosa giusta da fare. Sarebbe dovuto accadere anni fa e spero che si realizzi presto. Ora c’è grande attesa e noi aiuteremo gli americani qualsiasi soluzione decidano di prendere”.
“Sembra che le opinioni di Donald Trump siano in linea con le mie e con quelle del nostro Primo ministro (Benjamin Netanyahu)”, il commento del sindaco di Gerusalemme Nir Barkat in una recente intervista rilasciata al sito di informazione economica Globes. Il riferimento di Barkat è alla promessa del prossimo presidente degli Stati Uniti di spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Promessa che sembra confermata dalla recente nomina di David Friedman, avvocato noto per le posizioni vicine a quelle più radicali della destra israeliana, a prossimo ambasciatore Usa in Israele. “Dovremo aspettare e vedere. Noi forniremo tutto l’aiuto possibile. – le parole di Barkat in merito allo spostamento a Gerusalemme dell’ambasciata, da considerare come un riconoscimento formale della città come Capitale d’Israele – Questa affermazione è importante per Gerusalemme, è importante per il valore che ha ed è la cosa giusta da fare. Sarebbe dovuto accadere anni fa e spero che si realizzi presto. Ora c’è grande attesa e noi aiuteremo gli americani qualsiasi soluzione decidano di prendere”.
Nell’intervista poi il sindaco ha parlato di politica interna, criticando l’idea proposta dal governo di far sì che le grandi aziende internazionali che si stabiliscono nella zona di Tel Aviv possano ottenere benefici fiscali. “Lo Stato ha già definito le zone con lo status di ‘Area di Sviluppo A’, dove si vogliono incoraggiare ad investire le industrie ad alta tecnologia, tra cui Gerusalemme, Beersheva e le zone periferiche di Israele. Questa non è una novità, Gerusalemme è una zona di sviluppo “a +”, gli incentivi esistono anche in altri luoghi, ma Gerusalemme è la capitale di Israele, ed è interesse nazionale rafforzarla”. “Questi incentivi – prosegue il sindaco – possono aiutare la città a tenere la testa sopra l’acqua. È di vitale importanza per lo Stato di Israele di avere non solo uno ‘Stato di Tel Aviv’ e di fare in modo che i giovani imprenditori vadano a Nord e Sud del Paese, così come a Gerusalemme”. La critica di Barkat è legata dunque a una defiscalizzazione che porterebbe ulteriore sviluppo e impresa nella zona di Tel Aviv ma, a suo dire, danneggerebbe le altre realtà, tra cui Gerusalemme, creando ulteriori divari nel Paese.