Otto giorni otto luci – Raggio di grazia

locci adolfoIl secondo verso della benedizione sacerdotale l’Eterno faccia risplendere verso di te il Suo volto e ti conceda grazia (Numeri 6:25), rievoca sia la luce/or primordiale creata il primo giorno della Creazione (faccia risplendere il Suo volto) sia i lumi della Chanukkiah (wichunèka – ti conceda grazia), mezzo a nostra disposizione per far brillare quella luce che, dopo 36 ore dal Principio, fu da Dio nascosta e destinata per i giusti nel mondo futuro. La fonte di questa riflessione si trova nel commento di Rabbì Manechem Nachum Twersky di Chernobyl (1730-1787) alle parole di Giuseppe (il Signore ti conceda grazia/yochnekhà, figlio mio; Genesi 43:29), ancora non rivelatosi ai fratelli, che rivolse a Beniamino nel momento del loro incontro: “l’espressione yochnekhà/ti conceda grazia ha la stessa radice di Chanukkah ed è per questo che la parashà di Miqqetz si legge nel sabato che cade in questa festa” (Sefer Meor ‘Enaym, Miqqetz). Non solo, ma i versi della benedizione sacerdotale sono anche quelli con cui inizia il brano della Torà di questo primo giorno di Chanukkah.

Adolfo Locci, rabbino di Padova

(25 dicembre 2016)