“Berlino, la nostra forza è l’unità”
“È stato un duro colpo, non lo nascondo. Ovviamente atti di terrorismo islamico non sono una novità nella nostra Europa, già duramente colpita negli scorsi mesi, ma in fondo non pensi mai possa accadere a te. E invece eccoci qua, un’intera comunità cittadina e nazionale ferita dalla barbarie. Un duro colpo, dicevo. Ma il segnale più forte l’abbiamo dato tutti insieme appena poche ore dopo, andando avanti con le nostre vite, i nostri impegni, i nostri sogni e le nostre speranze”.
Rabbino di riferimento della comunità chabad berlinese, rav Yehuda Teichtal ha vissuto giorni in prima linea nell’assistenza alle vittime dell’attentato al mercatino di Natale della capitale tedesca. “La prima cosa che ho fatto, appena appresa la drammatica notizia, è stata di recarmi sul posto. Uno scenario sconvolgente, che mai dimenticherò” racconta a Pagine Ebraiche.
“Si tratta di una prova durissima per tutta la città. Una prova che richiederà nervi saldi anche per il futuro. Ma ce la faremo” sostiene il rabbino, spiegando di interpretare il sentimento dei tanti ebrei berlinesi che hanno gremito le sinagoghe nei giorni successivi alla strage.
“C’è stata una partecipazione importante, sia per numeri che per intensità. Ci siamo ritrovati tutti insieme a recitare le preghiere per chi non c’è più e per chi lotta la sua battaglia per la vita nella corsia di un ospedale. C’era la Comunità ebraica, naturalmente. Ma c’erano anche rappresentanti delle istituzioni locali e del Parlamento, leader di altre confessioni religiose. Un messaggio di condivisione fondamentale”.
Perché, aggiunge il rav, anche se la Comunità ebraica non è stata colpita direttamente è come se lo fosse stata. “Siamo e dobbiamo essere un’unica cosa, un unico fronte contro la barbarie. Il terrorismo colpisce le collettività nel loro insieme, mai un singolo gruppo”.
Sono all’incirca 20 anni che rav Teichtal, nato a Brooklyn nel 1972, vive a Berlino. Segnali d’allarme ci sono stati varie volte in passato. Ma mai, sottolinea, “come in questo periodo”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(28 dicembre 2016)