Chanukkah…

Si è diffusa negli ultimi anni anche presso molte comunità ebraiche sparse per l’Italia, così come avviene frequentemente in altri paesi, la consuetudine di accendere pubblicamente i lumi di Chanukkah, come attestazione del significato universale che l’ebraismo attribuisce agli eventi celebrati da questa festa ed ai valori spirituali che essa esalta. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che la mizvah, l’adempimento del precetto, avviene innanzitutto attraverso l’accensione che ciascuno compie “bevetò” – nella propria casa – collocando i lumi in modo che siano visibili all’esterno – i piccoli lumi di una lampada di Chanukkah ad uso famigliare, non necessariamente quelli a dimensioni enormi che si collocano nelle piazze. I lumi di Chanukkah accesi all’interno della casa e nella cerchia della famiglia ci ricordano dei principi fondamentali proprio relativamente al ruolo dell’ebreo rispetto alla società in cui vive. La possibilità che l’ebreo possa effettivamente contribuire con dei valori ebraici alla società esterna parte dal fatto che sia possibile dare un esempio concreto di vita ebraica, un esempio che parta dall’interno per giungere all’esterno, un esempio che si riconosca anche nei semplici gesti della vita quotidiana, che abbia inizio dalla capacità di sviluppare una coscienza e un’identità ebraica consapevole e coerente, che diventi elemento formativo della propria famiglia ed infine un perno su cui sviluppare il proprio ruolo nel rapporto con il mondo circostante.

Giuseppe Momigliano, rabbino

(28 dicembre 2016)