…populismi

Il disastro della giunta romana appare solo come l’ultima faccia dell’inconsistenza di questi populismi europei, di cui il vertice resta ancora il capolavoro di Farage sulla Brexit. Un insieme di ricette del tutto inconsistenti, becero complottismo, balle colossali create ad arte, che, alla prova dei fatti, si rivelano per ciò che sono: nulla. La giunta Raggi dimostra che gli aspetti più degenerativi del fenomeno si manifestano a livello locale, dove il controllo del leader maximo (ma Fidel è morto davvero?) è meno stringente e si aprono le praterie per i potentati locali. Quale miglior occasione di saltare su un treno vuoto indirizzato a gran velocità verso il traguardo? Ora, se la cosa è grave a Roma, si farebbe davvero preoccupante se uno di questi fosse arrivato alla Presidenza degli Stati Uniti. Speriamo bene, a volte, come insegna la Kabbalah, il bene viene dal male più profondo. L’unico auspicio per il 2017, che si apre.

Davide Assael, ricercatore

(28 dicembre 2016)