Il Primo ministro a Pagine Ebraiche
“Medio Oriente al centro dell’agenda”
“Se consentiamo al terrorismo islamico di appropriarsi della causa palestinese, corriamo un grave pericolo. Un pericolo che non possiamo permetterci. È un tema che vogliamo riportare al centro dell’agenda”.
Lo ha affermato il Primo ministro Paolo Gentiloni, rispondendo alle domande di Pagine Ebraiche in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine anno. “Esiste una strada individuata dalla comunità internazionale, che con i colloqui di Camp David è stata a un millimetro dalla conclusione. La strada è quella dei due Stati. Sfortunatamente si è insabbiata – ha detto Gentiloni – ma resta quella da seguire”.
Il Primo ministro ha poi aggiunto: “Gli insediamenti israeliani non favoriscono la soluzione ‘due Stati, due popoli’ ma è altrettanto sbagliata l’idea che l’isolamento diplomatico costituisca il giusto strumento di pressione nei confronti di Israele. La soluzione può essere raggiunta soltanto attraverso un negoziato”.
Sul tema della sicurezza interna, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, il premier ha inoltre affermato: “Non esistono paesi non a rischio e di questo penso che dobbiamo essere onestamente consapevoli e trasmettere questa onesta consapevolezza ai cittadini”.
“Esistono paesi – ha proseguito Gentiloni – che fanno tutto lo sforzo possibile per prevenire attraverso intelligence e apparati sicurezza. Poi esistono condizioni che differenziano i diversi paesi e, da un lato, l’Italia ha posizione geopolitica esposta: siamo al centro del Mediteranno, che è un’area di crisi tra le più pericolose al mondo. Dall’altro lato, siamo un paese che è riuscito ad avere livelli di convivenza tra comunità diverse meno drammatici di altri paesi”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(29 dicembre 2016)