Amici e nemici
Tra i tanti commenti comparsi in questi giorni sui social network e sui profili pubblici, facenti parte di quella galassia non ben definibile che gravita intorno al mondo ebraico italiano, in risposta ad alcuni articoli apparsi su queste pagine – i quali inevitabilmente si potrà essere in accordo o in disaccordo – mi sono saltati particolarmente all’occhio quelli di due utenti che sostenevano, riassumendo, che Israele dovrebbe “diventare una dittatura, e che se vuole sopravvivere dovrebbe sacrificare la propria democrazia perché non può permettersi al suo interno la presenza di voci – naturalmente “antisemite” – in controtendenza con la propria maggioranza”. Una ripresa un po’ di quel detto spagnolo “Cría cuervos, y te sacarán los ojos”. Si tratta di commenti sicuramente isolati ed irrilevanti, ma forse le categorie di “amici” e “nemici” di Israele dovrebbero essere talvolta ripensate.
Francesco Moises Bassano
(30 dicembre 2016)