Otto giorni otto luci
Un fuoco da far ardere
Il Midrash racconta che Mosè ebbe inizialmente delle difficoltà nel capire come doveva far costruire la Menorà. Per aiutarlo il Signore gli mostrò allora una Menorà fatta di fuoco. È noto che i lumi di Chanukkà sono da considerare una continuazione di quelli della Menorà. Concetto questo che è allegorizzato dalle parole del profeta Geremia (23:29): Forse che le Mie parole non sono come fuoco? La luce della Menorà e della Chanukkyà sono quindi espressione del “fuoco” della parola del Signore. Per mezzo di questo fuoco possiamo acquisire il merito di raggiungere la profondità della Torà che, come spiegato da RaSH”Y (Rabbì Shelomò Yitzhaqì 1040-1105) nel commento al Deuteronomio 33:2 (…alla Sua destra il fuoco della Legge/Torà per loro), è scritta con il fuoco. Accendiamolo e alimentiamolo questo “fuoco”, con un costante e proficuo studio.
Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
(30 dicembre 2016)