Istanbul, ancora terrorismo
“Uniti contro la barbarie”

Solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime e a tutti coloro che sono stati toccati dall’attentato di Istanbul è stata espressa dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Noemi Di Segni nel corso di alcuni contatti intrattenuti con i rappresentanti del governo turco in Italia e con alti esponenti del mondo cattolico.
“È già evidente che non sarà un anno facile, ma la preghiera nostra comune si alzerà anche oggi” ha osservato la Presidente dell’Unione, sottolineando l’urgenza di uno sforzo di coesione e di unità ancora più intenso come prima risposta alla minaccia del terrorismo islamico e in particolare alla sua volontà annientatrice di ogni certezza, di ogni baluardo di libertà e democrazia così faticosamente costruito.
Immediata anche la solidarietà dello Stato di Israele, dove ad intervenire sono stati tra gli altri il Presidente della Repubblica Reuven Rivlin e il Primo ministro Benjamin Netanyahu. “I nostri cuori sono con il popolo turco, che vive un momento terribile. Questo attacco è un attacco all’intera umanità. Un pensiero a chi lotta per sopravvivere” le parole del Presidente Rivlin, che attraverso i social network ha anche diffuso un messaggio di vicinanza in lingua turca.
Inaugurando il Consiglio dei ministri, Netanyahu ha sottolineato come l’attacco, l’ultimo di una lunga serie, rappresenti una conferma che il terrorismo di matrice islamica sia oggi “la più significativa minaccia per il mondo”.
Tra le 39 vittime dell’attentato finora accertate c’è anche una ragazza israeliana di 19 anni: Lian Zahar Nassar, della città araba di Tira.
(1 gennaio 2017)